Ama, la fuga dei netturbini dal lavoro domenicale: nelle ultime settimane si è dimezzato il personale

Nelle ultime settimane si è dimezzato il personale disposto a prestare servizio. Nonostante un accordo sullo straordinario Ama cerca autisti e spazzini per i giorni festivi

Ama, la fuga dei netturbini dal lavoro domenicale
di Francesco Pacifico
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 23:57 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 08:15

Caccia aperta, in Ama, per trovare autisti e netturbini che lavorino la domenica. Lo straordinario pagato dalla municipalizzata - in media sopra i 100 euro - non è più un richiamo sufficiente.

Nelle ultime settimane l’azienda si ritrova con la metà del personale disponibile nella stessa giornata, nella quale l’azienda è facilitata dalla chiusura degli uffici, ma deve però raccogliere - con servizi dedicati - la tantissima spazzatura prodotta da locali e clienti nelle zone della movida. Una situazione che finisce per far saltare alcuni giri di ritiro nelle stesse domeniche e che rallenta quelli in programma nei giorni all’inizio della settimana, perché c’è da recuperare, cioè ritirare, quanto non si è potuto portare via nel weekend.


Nuove rogne per Ama, che, nonostante gli sforzi del suo management per rafforzare lo spazzamento o le attività di lavaggio delle strade, deve fronteggiare una disponibilità limitata dei mezzi nella sua flotta (circa il 35 per cento sconta lunghissime manutenzioni); il dover conferire una parte sempre più consistente dei rifiuti raccolti nella Capitale in siti lontani da Roma; per non parlare dell’assenza di impianti propri, in attesa dell’apertura del futuro termovalorizzatore di Santa Palomba o dei biodigestori previsti a Casal Selce e Cesano.

Ora - con il tritovagliatore di Ostia fermo negli ultimi giorni per questioni di natura burocratiche - in via Calderon de La Barca c’è da fare i conti anche con l’organizzazione nei turni domenicali.


LA METÀ
Stando alle stime che trapelano dall’azienda e in ambienti sindacali, è soprattutto più complicato reperire autisti, che guidano i camion: sui tre turni domenicali sarebbero arruolabili meno di 150 conducenti contro i 300 presenti nei mesi precedenti. Per esempio l’altro ieri, dalla rimessa di Ponte Malnome, sarebbero partiti mezzi per coprire una ventina giri di raccolta nel turno della mattina e una decina durante quelli di seminotte e notte. Oltre la metà rispetto a quelli garantiti fino a qualche mese fa. Stesso trend nell’impianto di Rocca Cencia: sarebbero usciti una quindicina di compattatori in meno la mattina e altrettanti nel turno serale.


Alla base di questa situazione due fattori soltanto apparentemente distanti: in primo luogo, essendo vicini alla fine dell’anno, l’azienda ha quasi terminato il monte ore di straordinario da poter richiedere ai propri dipendenti: sono 250 ore nell’arco dei dodici mesi. Stando ai numeri che girano tra i lavoratori, soltanto il 20 per cento degli addetti non avrebbe superato questo tetto, ma sarebbe comunque molto vicino a raggiungerlo. In secondo luogo, si sta dimostrando molto più complicato applicare l’accordo firmato con il sindacato alla fine dello scorso giugno. 
Per collegare meglio la retribuzione alla qualità del servizio in ottica di produttività, Ama ha previsto il ritorno degli straordinari per pagare le giornate domenicali e quelle festive. In più, è stato anche previsto di portare l’indennità domenicale da 7 a 37 euro per i cosiddetti lavoratori “baricentrati”, cioè quelli che per contratto devono garantire le domeniche senza accedere a premi aggiuntivi.

In precedenza l’azienda, a fronte di un premio di produttività fino ai 200 euro erogato in ordinario, poteva ottenere dal lavoratore (netturbino o autista) la sua presenza dal sabato al lunedì. Soprattutto poteva imporre - a chi aderiva - anche l’orario del turno.

«Adesso - spiegano da via Calderon de La Barca - con il ritorno del sistema degli straordinari, non possiamo più farlo. E questo sta diventando un problema, perché quei lavoratori che vogliono ancora fare lo straordinario la domenica, e sono sempre meno, chiedono di farlo soltanto nel turno della mattina, ma non in quelli del pomeriggio e della sera, quando per esempio va raccolta tutta la spazzatura prodotta dai ristoranti». 
 

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