Roma, camion scarica rifiuti in una scarpata a Casal del Marmo. I pm indagano sul vivaio

Il terreno di proprietà di Roma Capitale è sottoposto al vincolo paesaggistico

Camion scarica rifiuti in una scarpata a Casal del Marmo. I pm indagano sul vivaio
di Valeria Di Corrado
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 22:48

Un via vai di camion entrano in un vivaio che si trova in un’area del parco agricolo comunale, sottoposto a vincolo paesaggistico storico-archeologico, in via Casal del Marmo, zona Ottavia. Il 29 aprile del 2023 uno di questi camion viene immortalato mentre «sversa una ingente quantità di materiale indistinto all’interno della scarpata». Chi assiste alla scena, e riprende tutto in un video, presenta il 3 maggio una denuncia-querela alla Procura di Roma. Il fascicolo viene assegnato alla pm Rosalia Affinito. L’indagine, al momento contro ignoti, ipotizza il reato di gestione illecita di rifiuti

I FATTI

Ma facciamo un passo indietro.

A metà degli anni Ottanta, alcune famiglie comprano dei terreni dal Comune di Roma in via Casal del Marmo, all’interno del grande raccordo comunale. Alcuni li adibiscono ad orto e vengono piantati degli ulivi; un altro appezzamento viene concesso in locazione per uso commerciale a una società che gestisce un vivaio. Avendo accumulato una morosità di 2.800 euro sui canoni d’affitto, tale società viene citata in giudizio e il 4 febbraio 2020 condannata dal giudice della sesta sezione civile del Tribunale capitolino, Elena Caretta, a «rilasciare immediatamente l’immobile». L’azienda proprietaria del vivaio si oppone però allo sfratto, sostenendo che il bene è «nella titolarità del Comune di Roma». Effettivamente, per via di una lottizzazione abusiva, recentemente l’amministrazione ha tolto il possesso giuridico di quei terreni alla famiglie che li avevano acquistati circa 40 anni fa. Il 27 marzo 2023, infatti, «avviene la immissione in possesso, in favore di Roma Capitale, dell’area utilizzata dal vivaio». «L’amministrazione comunale, con l’ausilio del personale di Polizia Locale, procede alla presa in carico degli immobili, che vengono consegnati al direttore del Dipartimento Patrimonio». Sulla base di questo verbale, il giudice della sesta sezione civile Roberta Nardone è costretta a dichiarare il 18 dicembre scorso «cessata la materia del contendere». Lo sfratto del vivaio non può più essere messo in esecuzione perché, nel frattempo, il terreno è stato «preso in carico dall’ente proprietario», ossia dal Comune di Roma, che n’è rientrato in possesso.

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E fin qui nulla di strano. Peccato però che le ex proprietarie di quegli appezzamenti, difese dall’avvocato Stefano Scalbi, il 29 aprile scorso «assistevano alla seguente scena che non lascia adito a dubbi», si legge nella denuncia che hanno presentato pochi giorni dopo in Procura e all’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente), riservandosi di produrre foto e video: un camion, dopo aver attraversato il cancello di ingresso del vivaio ed essere passato davanti agli uffici, «sversava una ingente quantità di materiale indistinto all’interno della scarpata». Su questo ora indagheranno i pm, per «attività di gestione di rifiuti non autorizzata». Undici giorni prima un altro camion carico di rami era entrato con le stesse modalità nel vivaio, ma essendo presenti in quel momento due agenti della Polizia Locale e una funzionaria di Risorse per Roma, un impiegato «faceva cenno al guidatore del mezzo di allontanarsi, e quest’ultimo faceva marcia indietro».

IL PRECEDENTE

Il legale rappresentante del vivaio era già stato indagato, e poi assolto il 22 dicembre 2021, dall’accusa di aver realizzato un notevole scarico di terra in assenza del prescritto permesso a costruire. Questo perché, durante il suo esame davanti al giudice penale Ilaria Auricchio, aveva sostenuto che gli abusi era precedenti e non c’era nessuna prova che dimostrasse il contrario. 
 

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