Una rivoluzione destinata a stravolgere il volto di un’area archeologica tra le più celebri (e visitate) del mondo. Per l’area dei Fori Imperiali, la storica strada che congiunge il Colosseo con piazza Venezia, il progetto allo studio prevede la pedonalizzazione totale - dopo quella parziale che risale all’amministrazione di Ignazio Marino - ma anche carreggiate ridotte, gazebo, chioschi, bagni chimici. E un alternarsi di installazioni di arte contemporanea, a stridere con le antiche vestigia che caratterizzano l’area. Quest’ultima sarà trasformata in una sorta di boulevard alberato, con percorsi sotterranei dalle future stazioni della metropolitana (Colosseo e piazza Venezia) verso i principali siti archeologici, e giardini che si estenderanno per formare un percorso ad anello verso via di San Gregorio, via dei Cerchi, via di San Teodoro e il colle capitolino.
Da piazza del Colosseo sarà eliminata la rotonda, per realizzare un’arena per concerti e spettacoli, mentre largo Corrado Ricci diventerà una terrazza sui Fori.
L’ITER
Prende forma così il futuro parco dei Fori Imperiali - si chiamerà Carme (Centro archeologico monumentale) - sul quale sta lavorando l’ex vicesindaco Walter Tocci su mandato del Campidoglio. L’obiettivo del programma operativo è di «creare un insieme di piccole piazze, che sfumano una nell’altra e si affacciano sull’area archeologica, mitigando l’immagine della vecchia strada di scorrimento». Per il Giubileo del 2025 si vuole realizzare il cuore di quella che sarà un’estesa area omogenea, che dai Fori Imperiali si irradierà nei quartieri limitrofi: Torre Argentina, Monti, Colle Oppio, Circo Massimo, Caracalla fino a sfiorare l’inizio dell’Appia.