Frascati, diffuso video hot (modificato con una app) delle compagne: revenge porn al liceo

Le immagini con le ragazze nude che ballano realizzate con un'applicazione sul telefono e diffuse. Le chat diventano virali e alcune delle vittime non vanno più a scuola

Frascati, diffuso video hot (modificato con una app) delle compagne: revenge porn al liceo
di Tiziano Pompili e Luisa Urbani
4 Minuti di Lettura
Sabato 16 Marzo 2024, 00:03

«Questa volta è finita bene, ma bravate simili sono molto pericolose. Giochi del genere si possono trasformare in tragedie con giovani ragazze che si uccidono per la vergogna. Mia figlia e le amiche si sono salvate, ma sono comunque distrutte. Non vogliono più uscire di casa per il timore di essere derise e offese per quel video creato da alcuni ragazzini». A parlare è la madre di una delle tre giovani di Frascati, rimaste vittime di una “bravata” di tre compagni. Uno scherzo, forse un dispetto, che è diventato invece un vero e proprio caso di revenge porn

I FATTI

Tutto è iniziato la scorsa settimana, quando i giovani, tre ragazzi dai 14 ai 17 anni, hanno rubato dal profilo social di una delle giovani un video in cui si vedono le tre studentesse fare un balletto. Prima hanno scaricato il contenuto, poi lo hanno modificato tramite una applicazione che consente di “spogliare” le persone che si vedono nel filmato. E così, in un istante, le tre ragazze sono diventate nude. Una modifica fatta alla perfezione, impedendo a chiunque di capire che quel video fosse finto. I volti erano proprio quelli delle giovani, i corpi invece no. Ma nessuno poteva capirlo. I ragazzi, poi, non solo lo hanno creato, ma lo hanno anche diffuso inviandolo ad amici e conoscenti, che a loro volta lo hanno mandato ad altre persone. E così in pochi minuti il video è diventato virale. Finendo su gruppi WhatsApp e Telegram è arrivato anche alle vittime.

Le giovani lo hanno visto, ma consapevoli che fosse finto, non si sono molto preoccupate dello scherzo. Erano convinte che anche gli altri potessero distinguere la finzione dalla realtà. Ma così non è stato. E martedì mattina, per le tre vittime, è iniziato l’incubo. Le giovani, tre amiche dai 15 ai 16 anni, salgono sul bus per andare a scuola e subito iniziano a sentirsi gli occhi addosso. Occhiate maliziose, qualche risatina e anche offese abbastanza pesanti. «Gli ripetevano “vi abbiamo riconosciute, sappiamo chi siete” e nel frattempo gli ridevano in faccia. Mia figlia e le amiche si sono vergognate a tal punto che sono scese dal bus e non hanno avuto il coraggio di andare a scuola. E ancora non sono tornate, non se la sentono. Sono devastate. E noi con loro», prosegue la madre della vittima. Indignati e amareggiati, i genitori delle tre ragazze si sono rivolti anche alla scuola per cercare aiuto e magari scoprire i nomi degli autori. 

LA POLEMICA

«Conoscevano i tre ragazzi, due infatti sono studenti della scuola, ma non volevano dirci chi erano per una questione di privacy», racconta arrabbiata la donna. Amareggiati anche per la scarsa collaborazione, i genitori delle vittime hanno deciso di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. «Dopo che ci siamo rivolti alla polizia postale e alla guardia di finanza, dalla scuola - prosegue la donna - si sono mostrati collaborativi proponendoci un incontro tra le famiglie dei ragazzi coinvolti per far capire a tutti la gravità del gesto. Nel frattempo ci hanno detto chi sono i giovani. Presto infatti andremo a integrare la denuncia, che inizialmente era stata fatta contro ignoti». 
L’incontro, invece, si terrà la prossima settimana. Ma nel frattempo il problema più grande è convincere le ragazze a rientrare in classe. «Non sarà facile, sono davvero provate. E per fortuna che siamo intervenuti subito facendo rimuovere il video. Non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere se fosse stato pubblicato sui siti porno. In quel caso poteva davvero succedere una tragedia», ripete ancora sconvolta la donna.

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