Manifesti Lega a Roma contro il velo, la nota dei Paesi arabi: «Un attacco alla reciproca convivenza»

Nella Capitale centinaia di manifesti con il volto di una donna che indossa il niqab. «In Europa hai gli stessi diritti di tuo marito»

Manifesti Lega a Roma contro il velo, la nota dei Paesi arabi: «Un attacco alla reciproca convivenza»
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Venerdì 8 Marzo 2024, 12:59

«In Europa hai gli stessi diritti di tuo marito». Recitano così i manifesti con l'immagine di una giovane donna araba che indossa il niqab, e la scritta, sia in arabo che in italiano, pubblicati dalle scorse settimane a Roma dalla Lega per la giornata della donna dell'8 marzo. Uno slogan e un manifesto che però non è piaciuto al mondo arabo, con una dura nota del Consiglio degli ambasciatori arabi a Roma che ha espresso «profonda insoddisfazione, decisa critica e rifiuto» riguardo ai manifesti esposti. «In diverse strade della Capitale la Lega ha lanciato un messaggio che porta con sé implicazioni fallaci riguardo i diritti delle donne nel mondo arabo, e incarna e suggerisce un'immagine totalmente errata e distorta delle donne arabe. Il manifesto - si legge nella nota - in forma chiara ed esplicita, afferma che i diritti delle donne arabe sono uguali a quelli delle donne europee e nella lingua araba. Ciò è considerata una trasgressione palese e senza precedenti, e contraddice i principi del rispetto reciproco per tutte le culture». 

La nota del mondo arabo

Il Consiglio degli ambasciatori arabi in Italia quindi ritiene di «confermare che il manifesto pubblicitario lede e offende la dignità delle donne arabe e mina le basi del rispetto e della reciproca convivenza fra le diverse culture, caratteristica della società italiana, oltre alla totale contraddizione con la verità, poiché considerato una sorta di evidente sminuimento e discriminazione negativa nei confronti di ogni donna araba, e di fatto pare un invito per le donne a lasciare il mondo arabo per l'Europa».

In conclusione il Consiglio ritiene «che questo tipo di utilizzo del manifesto rientra in una campagna mediatica, in occasione della Giornata internazionale della donna, che è in aperta contraddizione con l'obiettivo di questa giornata, che chiede di rafforzare tutti gli sforzi per garantire i diritti di tutte le donne, indipendentemente dalla loro cultura, e scegliere un gruppo o un Paese, piuttosto che un altro, comporta problemi non indifferenti.

La disinformazione e il trattamento selettivo fuorviante delle questioni generali relative ai diritti umani costituiscono di per sè una violazione dei diritti di uguaglianza, non basata su considerazioni etniche, e richiede reazioni che potrebbero non raggiungere interessi comuni, il che è ciò rende necessaria la rimozione di questo post pubblicitario il prima possibile».

Salvini: «Giusta l'iniziativa dell'europarlamentare Ceccardi»

«Giusta l'iniziativa dell'europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, con un messaggio in italiano e in arabo rivolto a tutte le donne costrette a sottoporsi ad uno stile di vita che va contro la libertà - aveva scritto Salvini due giorni fa a proposito dei manifesti -. Nessuno mette in discussione la libertà religiosa, ma questo non può portare alla negazione dei valori fondanti dell’Occidente. La battaglia della Lega a Bruxelles prosegue: non ci può essere spazio, in Italia e in Europa, per gli estremismi del fondamentalismo islamico contro i diritti di donne e bambine».

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