Roberto Campigotto morto d'infarto mentre soccorre un paziente in arresto cardiaco: l'operatore del 118 aveva 57 anni

«Professionista stimato e ben voluto da tutti i colleghi, metteva tutta la sua dedizione e professionalità a servizio del prossimo, ricevendo più volte encomi da parte delle persone soccorse»

Roma, autista ambulanza muore d'infarto mentre soccorre un paziente in arresto cardiaco: Roberto Campigotto aveva 57 anni
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Domenica 21 Aprile 2024, 17:10 - Ultimo aggiornamento: 17:18

Tragedia a Roma. Mentre soccorreva un paziente colpito da arresto cardiaco, ieri pomeriggio un operatore dell'Ares 118 è morto d'infarto. La vittima si chiamava Roberto Campigotto e aveva 57 anni. L'uomo lascia due figli e una moglie. 

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La tragedia

Un operatore dell'Ares 118 è morto d'infarto mentre soccorreva un paziente colpito da arresto cardiaco.

Si chiamava Roberto Campigotto e aveva 57 anni: lascia due figli e una moglie. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di ieri alle porte di Roma. Secondo quanto riferisce l'Ares 118, il 57enne, autista dell'ambulanza, era intervenuto per soccorrere un signore in arresto cardiaco a Monterotondo. Durante le manovre di rianimazione del paziente, l'operatore ha avuto un infarto, venendo soccorso dai colleghi. Sul posto sono giunte altre due ambulanze e il medico rianimatore dell'elisoccorso. Trasportato all'ospedale di Monterotondo, il 57enne è morto durante il trasporto.

Il messaggio dei colleghi

L'Ares 118 si stringe al dolore della famiglia e degli amici del collega Roberto Campigotto, prematuramente scomparso durante lo svolgimento del proprio lavoro. «Professionista stimato e ben voluto da tutti i colleghi, Roberto era un autista soccorritore che metteva tutta la sua dedizione e professionalità a servizio del prossimo, ricevendo più volte encomi da parte delle persone soccorse - si legge nel messaggio di cordoglio pubblicato sui social da Ares 118 -. Questa tragedia deve ricordare a ogni cittadino del Lazio quanta dedizione e quanto sacrificio gli operatori sanitari di Ares 118 mettono quotidianamente nel proprio lavoro, che è quello di salvare la vita degli altri. Un lavoro pieno di difficoltà che a volte non è compreso fino in fondo e che molto spesso viene dato per scontato, ma che è un patrimonio comune della collettività. Alla famiglia ed agli amici di Roberto vanno le nostre più sentite condoglianze». 

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