«Ho bisogno di soldi, sono nei guai con gli usurai». Con questa supplica convince la fidanzata a dargli dei soldi dicendole di essere in pericolo di vita. Ma era tutto un bluff. Così, Vincenzo G., 32enne, nei guai ci è finito veramente, ma con la legge, e dovrà difendersi dall'accusa di truffa.
IL RAGGIRO
È l'estate del 2017 e la donna decide di andare in vacanza in Calabria con la sua famiglia. Non sa che proprio all'interno del villaggio turistico troverà l'amore. Quando si siede al bancone del bar, il barman 32enne la conquista con uno scambio di battute.
La donna, che teme per la sorte del suo innamorato, corre in suo aiuto mandandogli dei soldi. Eppure, nonostante il suo intervento, l'uomo continua a dirle che i malviventi continuano a tormentarlo e che la situazione lavorativa non migliora, chiedendole ripetutamente un sostegno economico. Insospettita dalle sue continue richieste, però, comincia a chiedere spiegazioni e fare accertamenti in rete sul suo conto, confrontandosi anche con gli affetti di Vincenzo. Fino a quando non scopre la verità: non solo il 32enne veniva pagato regolarmente dal suo datore di lavoro, ma non c'era nessun malvivente che bussava alla sua porta in cerca di soldi.
Approfittando della lontananza e facendo leva sui suoi sentimenti, il barman, nel giro di un anno, è riuscito a farsi dare 1.200 euro. La vittima, difesa dall'avvocato Pierluigi Pernisco, ha sporto denuncia e Vincenzo, accusato di truffa dalla Procura, ora dovrà difendersi in un'aula del Tribunale di Roma.