Ostia, picchia la compagna poi la stupra con un amico: la stanza degli orrori un b&b

Quando gli agenti sono arrivati la vittima, 44 anni anche lei romana, era appena riuscita a fuggire

Ostia, picchia la compagna poi la stupra con un amico: la stanza degli orrori un b&b
di Moira Di Mario
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Lunedì 22 Aprile 2024, 22:40

Picchiata, violentata e ferita con un coltello dal compagno e da un amico di lui in un b&b del lungomare di Ostia per essersi rifiutata di prostituirsi. L’uomo, un romano di 53 anni, è stato arrestato dai poliziotti del X distretto Lido che lo hanno rintracciato e bloccato insieme ai colleghi delle volanti. L’episodio risale a una decina di giorni fa, dopo che alla sala operativa era arrivata la richiesta di aiuto da parte di alcuni passanti per una donna aggredita che giaceva a terra in via San Quiriaco. Quando gli agenti sono arrivati la vittima, 44 anni anche lei romana, era appena riuscita a fuggire dal suo aguzzino e dalla struttura ricettiva dove era stata aggredita.

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L’ARRESTO

Visibilmente scossa e con i segni delle botte sul corpo, è stata proprio lei a raccontare quanto accaduto poco prima all’interno di un b&b del lungomare.

Gli investigatori hanno chiesto l’intervento dell’equipe medica del 118 che ha caricato la quarantaquattrenne in ambulanza, trasferendola all’ospedale Giovan Battista Grassi dove è stata medicata e supportata dagli psicologi. Immediate le ricerche che hanno consentito in poche ore agli agenti di rintracciare il compagno ancora all’interno della struttura ricettiva. Per lui sono scattate le manette per violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione e si trova ora nel carcere di Regina Coeli. Mentre gli inquirenti sono ancora alla ricerca dell’amico che ha partecipato all’aggressione.

Nel corso delle indagini è emerso come da tempo il 53enne costringesse la propria compagna a prostituirsi.

LE VIOLENZE

Quando lei si rifiutava, come è successo una decina di giorni fa, lui la picchiava e la violentava. La coppia, senza un lavoro stabile e con qualche dipendenza di droga alle spalle, vive a Nuova Ostia ed è piuttosto conosciuta dalle forze dell’ordine lidensi. Sembrerebbe che per racimolare un po’ di denaro per qualche dose, lui la obbligasse spesso a seguirlo in alcuni b&b di Ostia, a volte anche in qualche camera di albergo di terz’ordine della Capitale, dove la costringeva a prostituirsi. E, una volta incassato il denaro, correva dai pusher di piazza Gasparri a fare rifornimento. Appena finiva le dosi, per la poveretta non c’era scampo. Doveva tornare in quelle squallide camere per vendere il suo corpo martoriato dalle botte del suo compagno. Percosse che diventavano sempre più pesanti quando lei si rifiutava di prostituirsi. Per la 44enne, insomma, una vita d’inferno tra dipendenza, continui maltrattamenti, violenze verbali, psichiche e fisiche.

La donna non è mai riuscita nemmeno a chiamare il numero anti violenza e stalking (1522), attivo ventiquattro ore su ventiquattro, gratuito sia da rete fissa che mobile. Né è mai riuscita a rivolgersi allo sportello anti violenza “Codice Rosa” dell’ospedale Grassi, attivo da oltre dieci anni, dove un’equipe di esperti cerca di aiutare le vittime di violenza. Un presidio importante che dal 2014 ha accolto e preso in carico oltre mille e trecento donne. Un centro che lavora in sinergia con lo sportello anti violenza, le reti sociali, le Forze dell’Ordine e le Istituzioni, ospitando le vittime in un contesto protetto e guidandole, anche con l’aiuto di psicoterapeute, nei percorsi di uscita dalle vessazioni e dai maltrattamenti. Ora con il compagno in carcere, se lo vorrà, la 44enne potrà farsi aiutare ad uscire dalle dipendenze e dall’incubo di quell’uomo violento, chiedendo anche di essere trasferita in un luogo protetto dove tentare di rimettere insieme i cocci della sua vita.

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