Povero Augusto, sul mausoleo solo pipì

di Mario Ajello
2 Minuti di Lettura
Domenica 24 Agosto 2014, 10:04
Ecco come l'#Italia celebra

i 2000 anni della morte di

#Augusto: tomba occupata

da sbandati e ridotta a latrina




@RogerHalsted



Il senzatetto fa la pipí. Ieri. Sul mausoleo di Augusto. Ecco il bimillenario della morte del fondatore dell’Impero romano, dell’uomo che più di tanti altri ha fatto la storia del mondo. Una mostra in onore di Augusto da un milione di spettatori? No, una pipí. Un programma ambizioso, ma non trash, di celebrazioni capaci di attirare a Roma turisti da ogni parte del globo? No, una pipí. Tante pipí di clochard, per non dire dell’allagamento che ha riguardato la tomba dell’imperatore. Ci si riempie la bocca con le virtù del mecenatismo e poi, all’imperatore che con Mecenate (e Virgilio, Ovidio, Orazio) diede grande impulso all’uso pubblico della cultura, viene dedicata appena qualche passeggiata archeologica, qualche convegnuccio, qualche serata musicale come tante? No, anche qualche itinerante pipí.



Povero Augusto. Un personaggio così affascinante ed esempio di politico non buffone nè sbruffone, trattato così. Che sia una vendetta della storia? Che la colpa del maltrattamento sia nel fatto che egli e la sua memoria (dimenticata) potrebbero ricordare a tutti quello che dovevamo essere - un Paese, una città, un popolo all'altezza della propria storia - e invece ci ostiniamo a non voler diventare? La pipí lava il senso di inferiorità. Pulisce, o sporca, il senso di inadeguatezza che nutriamo rispetto ai giganti. Augusto disse di aver trovato una città di legno e di averla fatta di marmo. Ma neanche questo basta per dirgli grazie. Sempre lui fu un pacificatore non spettacolare e non un guerriero. Forse é questo che ce lo rende ingiustamente antipatico?



mario.ajello@ilmessaggero.it