Un curioso accidente al Teatro Argentina, Lavia porta il pubblico sul palco in un divertente labirinto d'amore

Un curioso accidente al Teatro Argentina, Lavia porta il pubblico sul palco in un divertente labirinto d'amore
di Alessandro Rosi
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Martedì 14 Novembre 2023, 21:39 - Ultimo aggiornamento: 21:44

Il sipario è caduto sul palco del Teatro Argentina. E come un gigante tappeto rosso lo ricopre. Sopra alcune poltrone e spettatori. Il dubbio sorge. Sono anche loro interpreti oppure fanno parte del pubblico? Difficile distinguere la realtà dalla finzione. E vale lo stesso per chi inizia a leggere l’opera di Carlo Goldoni “Un curioso accidente”. Accompagnato dalla musica del pianoforte, il regista Gabriele Lavia fa il suo ingresso e spiega che l’autore nel testo dichiara che si tratta di una storia vera. Bugie. Perché se si fa una piccola ricerca sulle coordinate geografiche del luogo dove dice che gli è stata raccontata, si scoprirà che sono inesistenti.

Non però il modello di relazione tra la nobile Giannina e il disperato De la Cotterie. Tormentato e ancora attuale. Un labirinto d’amore. Ci si rischia di perdere negli equivoci divertenti, nelle intenzionali omissioni e nelle false dichiarazioni incrociate tra i personaggi. La via d’uscita? Verrà proprio (per caso fortuito) dalla persona che si oppone a questa unione.

Il padre di lei. Cercando di combinare altre nozze per il giovane, non fa che realizzare quelle da lui avversate. Tentando di ingannare gli altri, finisce per cadere in trappola lui. D’altronde amor vincit omnia.

Una messinscena (quella voluta dall'artista milanese) festeggiata con palandrane variopinte, andirivieni degli attori tra i corridoi del teatro e dialoghi accesi. La rappresentazione di questa commedia in tre atti è frizzante e gioiosa. E non mancano le scene divertenti. “Che fanno? Si picchiano?”, si interroga una signora dal pubblico. L’azzuffata tra Lavia (qui ricco mercante olandese e padre della giovane) e Andrea Nicolini (Monsieur Riccardo, il genitore della donna a cui il primo vorrebbe far sposare De la Cotterie) è esilarante. I due si rincorrono, si tirano e si mettono anche seduti in quelle poltrone dove si trovano gli spett-attori. Tutto accade in quella porzione di platea che si trova sul proscenio, suscitando il riso generale di chi assiste. Alla fine dell’opera il pubblico sul palco si alza, e quello in platea pure. Si applaude e si specchia, creando un curioso accidente.

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