Colli Aniene, si svegliano con l’incubo dei ladri in casa: minacciati con un cacciavite e costretti a consegnare denaro e gioielli

I due anziani minacciati con un cacciavite e costretti a consegnare denaro e gioielli

Colli Aniene, si svegliano con l’incubo dei ladri in casa: minacciati con un cacciavite e costretti a consegnare denaro e gioielli
di Flaminia Savelli
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Domenica 12 Maggio 2024, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 08:53

Quando si è alzata a tarda sera per andare in bagno ha sorpreso i ladri mentre si aggiravano in casa. Così è scattato l’allarme venerdì intorno alle 23 in via Gasparino Caputo a Colli Aniene. Nel mirino dei banditi è finita un’anziana coppia, di 72 e 73 anni che, sotto la minaccia di un caccia vite e di un piede di porco, sono stati costretti a consegnare soldi, gioielli e orologi per un bottino di circa cinquemila euro. Sul caso indagano ora gli agenti della Squadra Mobile: gli investigatori hanno quindi ricostruito la dinamica della rapina e avviato le indagini per risalire all’identità dei malviventi. Da quanto accertato fin qui, la banda si è introdotta dentro l’appartamento al primo piano della palazzina forzando con un cacciavite l’inferriata del balcone. Una volta all’interno, hanno iniziato a rovistare tra armadi e cassetti. Fino a quando la padrona di casa si è alzata per andare in bagno sorprendendo i malviventi. L’anziana ha gridato aiuto allertando il marito che dormiva in camera da letto. A quel punto i banditi, sotto la minaccia del cacciavite e del piede di porco, li hanno costretti a consegnare quanto avevano in casa.

LA CASSAFORTE

«Aprite la cassaforte o qui finisce male» hanno intimato i ladri.

Alle vittime non è rimasto altro che aprire la cassaforte e consegnare quanto era all’interno: gioielli, soldi e orologi.

I banditi, dopo averli costretti a stendersi a terra, hanno ancora minacciato la coppia prima di fuggire via: «Non vi muovete o torniamo e vi ammazziamo di botte». Le vittime hanno così atteso diversi minuti prima di chiamare i soccorsi. Sul posto sono intervenuti gli agenti del vicino commissariato e gli uomini della Mobile. Le vittime sono state ascoltate a lungo e hanno fornito un primo identikit dei rapinatori «vestiti con abiti scuri e il volto travisato». Hanno quindi proceduto con i rilievi all’interno dell’abitazione dove però non sarebbero state trovate tracce utili per l’identificazione. Ancora: fino a tarda notte da Colli Aniene a Casal Bruciato sono stati istituiti dei posti di blocco con gli agenti che hanno eseguito controlli a campione tra la via Palmiro Togliatti e la via Collatina.

Sono state infine sequestrate le telecamere di video sorveglianza della zona: gli investigatori stanno ora analizzando i fotogrammi con l’obiettivo di individuare i due banditi. Un’indagine complessa perché, almeno per il momento, sono pochissimi gli indizi raccolti.

LE IPOTESI

Nelle prossime ore verranno ascoltate ancora le vittime. Il sospetto degli investigatori è che i malviventi abbiano agito a colpo sicuro.

In sostanza, i rapinatori sapevano in anticipo della presenza in casa del contenitore blindato. Forse qualcuno vicino alla coppia, un insospettabile che potrebbe aver fornito ai banditi indicazioni per mettere a segno il colpo. Così come non escludono che i banditi siano scappati con l’aiuto dei complici che li attendevano a bordo di un’auto in via Caputo. «Solo un’ipotesi al momento» precisano i poliziotti. Non solo: l’altra pista investigativa che stanno seguendo è quella di una banda che avrebbe messo a segno altri colpi analoghi nel quadrante est della Capitale.

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I PRECEDENTI

Ma gli allarmi per i furti in casa sono scattati a macchia di leopardo in diverse zone della città. Lo scorso mese - la sera dell’8 aprile - nel mirino dei ladri è finita un’intera famiglia di Colle Aurelio. I banditi hanno puntato una delle villette di via Licio Giorgieri prendendo in ostaggio anche i domestici. L’assalto ha fruttato alla gang 300mila euro in soldi e gioielli. Le indagini sull’assalto alla villa sono ancora in corso.

A marzo invece a Pietralata la casa di un’ altra coppia di anziani. Pure in quel caso, la banda aveva forzato una delle finestre per poi introdursi all’interno dell’appartamento al primo piano. Le vittime, di 81 e 82 anni, erano state costrette a consegnare soldi e gioielli per oltre 2mila euro. Ancora un altro anziano è finito nel mirino di una banda di rapinatori: la vittima, un vedovo di 81 anni, derubato di circa 4mila euro. I due malviventi avevano puntato l’appartamento al primo piano di una palazzina di via Giacomo Laurenzani a Tor Vergata. Dopo aver forzato una porta finestra erano riusciti a introdursi all’interno dalla camera da letto. L’81enne, insospettito da alcuni rumori, era andato a controllare trovandosi davanti ai rapinatori. Nel tentativo di reagire e metterli in fuga, era stato aggredito e picchiato.

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