Grande organizzatore e stratega militare, Marshall assunse nel 1939 la carica di Capo di Stato maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti, mantenendo l'incarico per tutta la Seconda guerra mondiale e divenendo il principale consigliare militare del presidente Franklin Delano Roosevelt che riponeva piena fiducia nelle sue capacità.
Pur non assumendo mai comandi operativi sul campo, Marshall, personalità austera e autorevole che godeva di grande prestigio all'interno delle forze armate, diresse dagli Stati Uniti lo sforzo bellico globale del paese e svolse un ruolo decisivo per il potenziamento dell'esercito americano che si trasformò nel corso del conflitto in una potente ed efficiente macchina da guerra completamente motorizzata in grado di vincere sia in Europa che nel fronte del Pacifico.
Dopo la seconda guerra mondiale, come segretario di stato del presidente Harry Truman, legò il proprio nome ad un piano per la ricostruzione post-bellica in Europa, passato alla storia come Piano Marshall.
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