Tumori tra i giovani in netto aumento negli ultimi 20 anni. Burioni: «Non sappiamo il perché»

Il numero di persone di età inferiore ai 50 anni che riceve una diagnosi di cancro è cresciuto di quasi il 13% dal 2000 a oggi

Tumori tra i giovani in netto aumento negli ultimi 20 anni. Burioni: «Non sappiamo il perché»
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Sabato 13 Gennaio 2024, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 18:16

Il numero di persone di età inferiore ai 50 anni che riceve una diagnosi di cancro è cresciuto di quasi il 13% in venti anni. «Un dato inquietante: negli ultimi 20 anni si è registrato un netto aumento dell'incidenza di alcuni gravi tumori tra i giovani. E non sappiamo ancora il perché». È il commento ai dati riportati dal Wall Street Journal e postati sui social da Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Il cancro sta colpendo sempre più giovani negli Stati Uniti e in tutto il mondo, sconcertando i medici, si legge sul Wsj. Negli Usa, secondo dati federali, i tassi di diagnosi sono aumentati nel 2019 a 107,8 casi ogni 100mila persone under 50 anni, in crescita del 12,8% rispetto a 95,6/100mila del 2000. Anche uno studio apparso l'anno scorso su Bmj Oncology - ricorda il quotidiano - ha riportato un forte aumento globale dei tumori nelle persone sotto i 50 anni, con i tassi più alti in Nord America, Australia ed Europa occidentale.

I medici stanno cercando di capire cosa li fa ammalare e come identificare i giovani ad alto rischio. Sospettano che i cambiamenti negli stili di vita - meno attività fisica, più alimenti ultra-processati, nuove tossine - abbiano aumentato il rischio per le generazioni più giovani. «I pazienti stanno diventando più giovani», afferma Andrea Cercek che co-dirige un programma per pazienti con cancro gastrointestinale a esordio precoce presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, dove è stata curata Meilin Keen, una 27enne dalla cui vicenda parte l'articolo del Wsj.

Nel giugno scorso Meilin stava studiando per l'esame di avvocato quando ha iniziato a vomitare sangue, scoprendo così di avere un cancro allo stomaco per il quale è stata operata. Cercek ritiene «probabile» che alla base del boom di tumori negli under 50 ci sia «qualche cambiamento ambientale, qualcosa nel nostro cibo, nei nostri farmaci o qualcosa che non abbiamo ancora identificato».

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Nel 2020 - prosegue il Wsj - la morte dell'attore Chadwick Boseman a 43 anni per cancro al colon ha acceso i riflettori sulla crescente prevalenza di questo tumore nelle persone sotto i 50 anni, un trend che già nel decennio precedente aveva allarmato gli oncologi. Gli esperti si resero conto presto che il fenomeno riguardava anche altre forme di cancro, dal tumore al pancreas a quello dell'appendice, dal cancro allo stomaco al tumore dell'utero. «Il cancro del colon-retto era il canarino nella miniera di carbone», è la metafora usata da Timothy Rebbeck, epidemiologo dei tumori al Dana-Farber Cancer Institute di Boston. Il tasso di mortalità per cancro negli Stati Uniti è sceso di un terzo dal 1991 - rimarca il Wsj - grazie alla riduzione del fumo, a cure più efficaci e agli screening per la diagnosi precoce. Tuttavia l'aumento dei tumori a esordio precoce minaccia di frenare i progressi fatti nella lotta al cancro, anche se i tumori continuano a colpire molto più spesso gli anziani.

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Nel 2019 un quinto dei nuovi malati di cancro del colon-retto aveva meno di 55 anni, dato quasi raddoppiato rispetto al 1995. E i pazienti più giovani spesso ricevono la diagnosi quando il tumore è in fase avanzata, tanto che i tassi di mortalità per cancro del colon-retto tra gli over 65 stanno diminuendo, mentre crescono negli under 50. «Stiamo vedendo sempre più giovani che contraddicono l'insegnamento classico secondo cui il cancro è una malattia dell'invecchiamento», evidenzia Monique Gary, direttrice medica programma oncologico, Grand View Health Pennsylvania. 

«In Italia tutti gli oncologi medici si sono accorti che da un punto di vista clinico stiamo vedendo sempre più casi di cancro tra i giovani». Un trend che riguarda un po'  «tutte le patologie oncologiche: non soltanto i tumori del colon-retto, ma anche quelli al pancreas, al seno, al polmone. Stiamo lavorando a dati precisi, ma una tendenza all'aumento c'è anche nel nostro Paese», dichiara all'Adnkronos Salute Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom. «Come Aiom lo abbiamo detto più volte», ricorda Cinieri. «C'è un incremento di casi nei pazienti più giovani - conferma - che è dovuto ai cattivi comportamenti: sigaretta, alcol, sedentarietà, dieta scorretta», insomma stili di vita sbagliati. In dicembre Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Fondazione Aiom hanno diffuso l'ultimo rapporto I numeri del cancro in Italia, rammenta Cinieri. Il report indica che «nel 2023 sono 395mila i casi di cancro previsti nel nostro Paese», 208mila negli uomini e 187mila nelle donne, «in incremento non enorme, ma che c'è, sia negli uomini che nelle donne, anche se più per gli uomini». Però «il dato importante riguarda i morti risparmiati», rimarca l'oncologo. «Sia negli uomini che nelle donne italiane - si legge nel rapporto - il numero osservato per morti causate da tutti i tumori nel loro complesso è stato ogni anno, dal 2007 al 2019, inferiore al numero atteso rispetto ai tassi medi del 2003-2006. Negli uomini, nel periodo 2007-2019, per tutte le sedi tumorali insieme sono state stimate in 206.238 le morti in meno rispetto a quelle attese, equivalente a una diminuzione del 14,4% delle morti oncologiche in tutto il periodo. Il numero di morti oncologiche evitate è passato da 4.143 nel 2007 a 28.952 nel 2019 negli uomini (-23,5% rispetto al numero atteso)». Quanto alle donne, «nel periodo 2007-2019 per tutte le sedi tumorali insieme sono state stimate in 62.233 le morti in meno rispetto a quelle attese, equivalente a una diminuzione del 6,1% delle morti oncologiche in tutto il periodo. Il numero di morti oncologiche evitate è passato da 614 nel 2007 a 9.346 (-11%) nel 2019». Numeri sui quali Cinieri insiste, che «fanno onore al nostro sistema sanitario nazionale e che gli Usa non possono vantare». 

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