Mahmoud, crudeltà incredibile
Nelle 13 pagine di motivazioni al fermo, l'importante e sofisticata attività di indagine coordinata dal pm Pischetola eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo e dalla Compagnia di Chiavari, c'è la narrazione dei fatti dalla quale traspare una crudeltà incredibile. Mahmoud lavorava nella barberia che Tito gestiva assieme a Bob. Ma un giorno ha detto che se ne voleva andare a lavorare da un'altra parte. Non solo l'ha detto, ma i giorni di prova nell'altro negozio sono stati immortalati sui social. Tito e Bob non volevano perdere il ragazzo e la clientela che a lui faceva riferimento. È Bob che racconta come Tito avesse minacciato il titolare della barberia dove Mahmoud voleva andare, sempre Bob a raccontare come Tito avesse ucciso Mahmoud e l'avesse poi minacciato di starsene zitto, se la sua famiglia ancora in Egitto voleva continuare a vivere. La lite si è verificata in casa, a Sestri Ponente. Il ragazzo è stato ucciso a coltellate, una delle quali gli ha spaccato il cuore. Poi, secondo quanto emerge dalle indagini, hanno messo il cadavere in una valigia e dopo averlo trasportato da Genova a Chiavari in taxi l'hanno smembrato in spiaggia, poco lontano dalla foce dell'Entella, tagliando prima la testa e poi le mani.
Andrea Purgatori, i legali della famiglia: «Esami autoptici confermano le ischemie cerebrali» https://t.co/hzJq4nddyD
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) July 31, 2023