Tumori, lo studio rivela che il 25% delle cause di morte in Italia sono dovute alla bassa istruzione.

Venerdì 2 Febbraio 2024, 20:47

Lo stile di vita

Saverio Cinieri ha detto che un'altro fattore che incide è lo stile di vita che una persona segue:« La sedentarietà segna un gradiente sociale a svantaggio delle persone con maggiori problemi economici o bassa istruzione, fra le quali raggiunge il 43% rispetto al 25% dei cittadini che non vivono questa condizione. E l'obesità è pari al 17% fra gli individui con svantaggio sociale rispetto al 9% di chi non ne riferisce». E nel 2022, «la prevalenza del fumo fra le persone con molte difficoltà economiche era pari al 37%, mentre fra chi non ha problemi finanziari la quota di fumatori è scesa dal 27% al 22% fra il 2008 e il 2022». «La tossicità finanziaria interessa anche i pazienti di sistemi sanitari universalistici come il nostro - spiega Francesco Perrone, Presidente Aiom. Abbiamo già dimostrato, in uno studio su 3.760 cittadini con tumore in Italia, che al momento della diagnosi il 26% deve affrontare problemi di natura economica e il 22,5% peggiora questa condizione di disagio durante il trattamento. Questi ultimi pazienti, inoltre, hanno un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto». Alla luce di questi dati, ha affermato Perrone, «ci siamo chiesti quali fossero le cause. Da qui il questionario Proffit (Patient Reported Outcome for Fighting Financial Toxicity), composto da 16 affermazioni sui cui i pazienti sono chiamati a esprimere o meno il loro assenso». È emerso che alcune spese, spiega, «riguardano il ricorso alla sanità privata. Altre toccano farmaci supplementari o integratori, oppure trattamenti aggiuntivi utili, ad esempio la fisioterapia che è difficile praticare nel sistema pubblico. Poi c'è la logistica: la distanza tra la casa e il luogo dove si ricevono le cure e le spese di trasporto da sostenere. Insomma, una serie di determinanti, sui quali vogliamo sensibilizzare i decisori politici e gli amministratori, che possono mettere in campo politiche di cambiamento». Proffit è a disposizione della comunità scientifica ed è stato validato in lingua inglese per la sua applicazione anche nel Regno Unito, perché, conclude, «è utile in tutti i contesti con un sistema sanitario pubblico».

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