Il museo ha scoperto che il pubblico è cambiato, è composto da giovani al di sotto dei 25 anni provenienti spesso da paesi extraeuropei. Occorre un approccio nuovo. «E' importante non dare nulla per scontato e spiegare dettagliatamente - ha detto il direttore esecutivo del museo, Ronald Leopold - il contesto storico in cui Anna Frank visse, scrisse il suo famoso diario, prima di essere deportata e morire in un campo di concentramento». Mentre l'alloggio segreto non è stato toccato, sono stati ampliati gli spazi di approfondimento, con audio, filmati, brani tratti dal diario della ragazza ebrea. «Daremo più informazioni su che cosa successe durande la guerra e l'Olocausto, su come potè avvenire e su cosa significhi per noi oggi», ha detto il direttore.
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