#RomaBarzotta 2, la presentazione del libro di Davide Desario

(Foto di Rino Barillari)
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Lunedì 23 Ottobre 2017, 22:17 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 22:10

Folla di vip al Tempio di Adriano per la presentazione di "#RomaBarzotta2", seconda "puntata" della "saga" inaugurata due anni fa del giornalista Davide Desario, cronista di rango e responsabile del sito web del Messaggero, che, dopo il primo fortunato volume, torna a raccontare vizi e virtù della Roma di tutti i giorni, pregi e i difetti di questa città così complicata. Tanti i volti noti, dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin all'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che hanno assistito alla presentazione del libro, uscito per Avagliano editore, alla quale insieme all'autore hanno partecipato il direttore del "Messaggero" Virman Cusenza e l'attore Enrico Montesano.
 

 

A moderare il dibattito Riccardo Luna, direttore dell'Agi. Il libro raccoglie oltre cento affreschi su Roma e sui romani usciti negli ultimi anni sul quotidiano "Il Messaggero" nella rubrica "Senza Rete". «Ringrazio l'editore del libro e Il Messaggero con il mio direttore che mi hanno permesso di avere una rubrica mia sulla prima pagina della cronaca di Roma, e per chiunque faccia questo lavoro a Roma l'idea di poter scrivere sul Messaggero è un grandissimo onore - ha detto Desario - Io lo faccio dal 2012 ogni settimana e nel mio primo libro ho raccolto le prime cento cartoline. Il titolo nasce dalla segnalazione di una collega che parlava di un'estate barzotta, una frase che mi ha colpito facendomi riflettere sul fatto che non era l'estate a essere barzotta ma la città - ha detto l'autore - Ho scritto il secondo libro perché Roma è una città che non finisce mai di stupire, Roma non la conosci mai, con le sue chiese, i suoi infiniti vicoli, fa venire voglia di continuare a raccontare sempre». Pagine ora appassionate ora ironiche quelle di "Roma Barzotta2", in cui si mescolano l'occhio del cronista de "Il Messaggero" in grado di cogliere i paradossi di una delle metropoli più belle e complesse del mondo, l'esperienza del cittadino che sulla propria pelle subisce inefficienze e degrado, e il cuore del romano che ama questa città e ne va orgoglioso. Malgrado tutto.

«L'aspetto che secondo me caratterizza libro e la rubrica di Davide è la quintessenza dei romani: è la natura di Roma il fatto che i problemi anche endemici e strutturali non vengono presi mai di petto - ha detto Cusenza- che secondo il mio carattere è un difetto ma ho capito che a Roma prendere le cose di sguincio può essere anche una saggia virtù che in effetti i romani hanno esercitato. Ho capito che lo sguardo di chi ha pazienza è anche uno sguardo d'amore nei confronti delle cose quando ci si rende conto che le cose possono essere cambiate anche con pazienza e tempo. In altre parti d' Italia si reagirebbe diversamente ma io ho capito che quello che pensavo fosse un difetto è una caratteristica che può servire a cambiare».

Nel suo intervento Montesano ha voluto tracciare un'immagine di come è messa a suo dire la Capitale, con «i romani che ormai sono delusi perché per troppi anni le loro richieste sono inascoltate». «Ho visto una trasformazione in peggio di questa città - ha detto Montesano - Però è vero noi romani cerchiamo di buttarla a ridere, non perché siamo scemi ma per disperazione, in realtà ci sarebbe da piangere». E, ancora, cita i lampioni sostituiti in alcune strade di Roma -«erano tanto belli e invece ora non si vede più niente», dice l'attore, ma anche il degrado in centro «ormai diventato un parcheggio a cielo aperto con le macchine che rasentano le tovaglie dei tavoli dei ristoranti». Ma è sulle buche che regala agli ospiti in platea un sorriso con una battuta: «In bici, cascato tre o quattro volte, ora non ci vado più - dice - Una volta sono cascato a piazza Barberini e sono uscito a Conca d'oro. Questo è l'animo poetico del romano che ci porta a riderci sopra».

Un libro, quello di Desario, che è anche "social": gli articoli infatti prendono spunto da un tweet o da un post su Facebook lanciato nella rete da chi si meraviglia o si indigna per ciò che accade all'ombra del Colosseo. «Lo spunto nasce dalla rete, da internet, dai social network - ha spiegato Desario - dove scandagliamo le segnalazioni a volte geniali dei romani che hanno humor e anche sarcasmo e a volte una cattiveria unica. I social fanno parte della nostra vita, da lì ho preso lo spunto per raccontare qualcosa. Ho voluto mettere l'hashtag nel titolo perché si chiudesse il cerchio: dai social al quotidiano, dal quotidiano al libro e dal libro che si tornasse ai social».

All'evento è intervenuto con un saluto ai presenti anche il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti. «Presentare questo libro qui al Tempio di Adriano per noi è un piacere - ha detto Tagliavanti - Ho avuto modo di leggere questo libro, che mette insieme una serie di foto degli ultimi due anni che se le metti in fila esce fuori un film sugli ultimi due anni che sono stati non secondari e severi per Roma. Come in tutte le crisi c'è chi vince e c'è chi perde ma se guardo ai racconti delle pagine di questo libro penso che Roma nonostante tutto rimane un bellissimo posto dove vivere ed e ancora una città vitale e vigorosa».

Fra i presenti, anche la giornalista Maria Latella, l'ex direttore del Messaggero Roberto Napoletano, il coordinatore romano di Forza Italia Davide Bordoni e quello del Pd Andrea Casu, l'attore Andrea Rivera, l'editore di Avagliano Andrea Lombardi, Raffaella Chiariello, il conduttore e attore Filippo Bisciglia.

 

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