Plauto e Nino Manfredi: al Teatro Quirino si ride e si piange. Presentata la nuova stagione

Tra Moby Dick e Re Lear, un giallo di Agatha Christie e danza con Cannito

Flavio Insinna in “Gente di facili costumi”
di Katia Ippaso
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Martedì 23 Aprile 2024, 06:05

Si appella all’arte della seduzione e come immagine iconica sceglie il gallo, «simbolo di fierezza e coraggio». La nuova stagione del Teatro Quirino si presenta con una tessitura più forte della precedente, decisamente più aperta, in ascolto. «Ci sarà tanto da ridere, da piangere e da compatire, con la lezione dei classici e con i testi contemporanei. In attesa di diventare, dal 2025, centro di produzione, intanto valorizziamo anche la nostra scuola d’arte drammatica» dichiara Guglielmo Ferro, direttore artistico dello storico teatro romano che, come regista, firmerà un solo spettacolo, Moby Dick, protagonista Moni Ovadia (1-13 aprile).

Un premio alla dolcezza del cinema

LE DOMANDE

L’inaugurazione della stagione (8-20 ottobre) è affidata a Emilio Solfrizzi con Anfitrione di Plauto: «Quante volte ci sbagliamo rispetto al giudizio che abbiamo degli altri? Quanto spesso ci consideriamo inadatti al ruolo che gli altri ci attribuiscono? Le domande a cui ci costringe la commedia plautina sono modernissime» commenta l’attore pugliese, 62 anni, che ha ritagliato per se stesso il ruolo del servo Sosia. Violante Placido, Ninni Bruschetta e Woody Neri sono invece i protagonisti di 1984 (22 ottobre-3 novembre): «Cercheremo di restituire, con tutta la ritualità dello spettacolo dal vivo, quello stesso sonorosissimo schiaffo che Orwell dà al lettore con il suo gigantesco romanzo», anticipa il regista Giancarlo Nicoletti. Aspettando Re Lear è il titolo della commedia scritta da Tommaso Mattei e interpretata da Alessandro Preziosi che, su una scena abitata dalle opere di Michelangelo Pistoletto, reinterpreta in una chiave meno tragica il testo shakespeariano (5-17 novembre).

Un classico del giallo come Trappola per topi di Agatha Christie prende vita con Ettore Bassi diretto da Giorgio Gallione (19 novembre-1 dicembre). Seguono due creazioni originali: Franciscus, il folle che parlava agli uccelli con Simone Cristicchi (3-8 dicembre) e La vittoria è la balia dei vinti di Marco Bonini, con Cristiana Capotondi (10-15 dicembre). Attorno al tema del denaro vissuto come specchio dell’anima si dipana l’Avaro di Moliere che Ugo Dighero, diretto da Luigi Saravo, riporta alla smania consumistica dei tempi moderni (11-22 dicembre).

NATALE

Per le feste di Natale, il palcoscenico del Quirino ospiterà Lo schiaccianoci, regia e coreografia di Luciano Cannito (25 dicembre-6 gennaio). La seconda parte di stagione si apre con un classico della commedia americana, La strana coppia di Neil Simon, costruita su misura di due colleghi che sono anche amici nella vita, Giampiero Ingrassia e Gianluca Guidi (7-12 gennaio). Filippo Dini arriva a Roma con I parenti terribili di Jean Cocteau (dal 14 gennaio), mentre Valter Malosti propone la sua versione di Antonio e Cleopatra di Shakespeare (11-16 febbraio). In mezzo, Sergio Rubini che, in coppia con Daniele Russo, darà vita ad una delle più perturbanti variazioni sul tema del doppio: Il caso Jekyll (21 gennaio-2 febbraio). Dopo 36 anni dal suo debutto, Luca Manfredi riallestisce la commedia paterna, Gente di facili costumi. «Ci ho pensato un po’ prima di accettare il ruolo che fu di Nino Manfredi, che è stato uno dei miei miti» confessa Flavio Insinna (18 febbraio-2 marzo). Tra gli altri protagonisti, Saverio La Ruina, Veronica Pivetti, Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Franco Branciaroli, Marianella Bargilli, Francesco Montanari e Luca Bizzarri. Chiude la stagione un maestro della regia europea, Peter Stein, alle prese con tre atti unici di Cechov (29 aprile-11 maggio). 

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