Mondiale per club, Casablanca in finale
a sorpresa batte l'Atletico Mineiro

Mondiale per club, Casablanca in finale a sorpresa batte l'Atletico Mineiro
di Benedetto Saccà
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Mercoledì 18 Dicembre 2013, 23:27 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 06:39
La seconda finalista del Mondiale per club è il Raja Casablanca. Una sorpresa, certo. Del resto i piccoli campioni del Marocco hanno piegato (3-1) addirittura l’Atletico Mineiro di Ronaldinho, il detentore della Copa Libertadores, raggiungendo così il Bayern Monaco di Guardiola, già accreditato per la finale dall’altra sera. L’atto conclusivo si giocherà sabato a Marrakech, solo poche ore dopo la partita per il terzo posto che opporrà dunque i brasiliani al Guangzhou di Lippi.

L’attaccante Iajour e i mediani Moutaouali e Mabide, due figli di Casablanca e uno della Repubblica Centrafricana, hanno risolto la semifinale di Marrakech, vanificando gli sforzi dell’Atletico, a segno con il solo Ronaldinho. La gara, per la verità, ha corso sul filo a lungo, quindi si è inclinata soltanto nella ripresa, premiando così i marocchini. Il Raja ha comunque raccolto un successo meritato, legittimo, inaspettato quanto atteso. I centrocampisti Erraki e Guehi, ad esempio, hanno introdotto un formidabile filtro in mezzo, prosciugando le fonti dei quattro attaccanti brasiliani, Tardelli, Ronaldinho, Fernandinho e Jô, sì, il centravanti della Seleçao. Fernandinho e Jô, fra l’altro, hanno sprecato tante opportunità, anche a visuale aperta, probabilmente per un eccesso di presunzione. Imperdonabile. Ecco, il solo Ronaldinho ha regalato un filo di vivacità alla squadra con alcuni lanci da fermo: al 64’ l’ex del Barça ha rubato la scena millimetrando la punizione che ha momentaneamente riequilibrato la partita. Una rimonta del tutto vana.

Il Raja Casablanca del tunisino Benzarti, si diceva, non aveva la potenza dell’Atletico Mineiro, d’accordo, ma ha saputo calare le proprie carte migliori, alternando il contrassalto alla costruzione, il respiro all’apnea. Il prodigioso Iajour, poi, ha sbloccato la gara incrociando il destro oltre il tuffo di Victor. E si è pure procurato il calcio di rigore che il capitano Moutaouali ha calciato imparabilmente, riportando dunque la squadra in vantaggio. Il bravo Moutaouali ha infine contribuito a siglare la terza rete: contropiede montante, traversa, e replica vincente di Mabide a pali liberi. Il Raja, si sarà capito, ha trovato anche il tempo di controllare il corso della partita in sicurezza, specie durante il secondo tempo. Se per demeriti altrui o per meriti propri, la differenza è sottile. Pure l’ala Hafidi, una furia sotto la tribuna, ha firmato un gol, ma il discreto arbitro spagnolo Velasco Carballo ha annullato per un fuorigioco. Inappuntabili, o quasi, i centrali difensivi Oulhaj e Benlamalem. Reattivo e, a tratti, fortunato il portiere marocchino Askri, il numero 61 (!), capace di sventare le minacce in diverse occasioni. Qualche palpito, certo, ma tanti interventi incredibili. All’opposto, il collega Victor e i centrali brasiliani Silva e Rever hanno tradito le attese, al pari dell’intera intelaiatura dell’Atletico, apparso privo di idee, di geometrie, di una trama, della voglia di vincere.

Quanto alla partita per il quinto posto, i messicani del Monterrey hanno steso (5-1) gli egiziani dell’Al-Ahly sfruttando una doppietta di Delgado e la reti di Cardozo, di López e di Suazo. Motaeb ha realizzato il gol della bandiera egiziano.
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