Bolelli-Vavassori ai quarti di doppio: «Sul Pietrangeli la nostra vendetta»

Il segreto del duo è «che siamo amici anche fuori dal campo, abbiamo un bel rapporto. E poi ci stiamo godendo il percorso, le lotte, le vittorie»

FOTO FITP Bolelli-Vavassori ai quarti di doppio: «Sul Pietrangeli la nostra vendetta»
di Giacomo Rossetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Maggio 2024, 19:25

Il pubblico di Roma li ha acclamati, loro due promettono di donargli ulteriore gioia. Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno sconfitto il duo Bopanna-Ebden e ottenuto l'accesso ai quarti degli Internazionali BNL d'Italia. La partita di oggi sul Pietrangeli è stata una splendida vendetta, che lenisce in parte la sconfitta subita dagli azzurri nella finale degli Australian Open per mano degli stessi rivali.

«Vincere al Pietrangeli, che goduria»

«Volevamo vendicarci già a Miami ma nonostante fossimo un set sopra non ci siamo riusciti - spiega Vavassori - Ad ogni modo è stata una goduria averlo fatto qua sul Pietrangeli. C’è stato qualche errore a rete ma siamo stati bravi a sfruttare le chance. Oggi abbiamo sentito davvero il calore del pubblico ed è stato emozionante: speriamo di poter giocare di nuovo su questo campo». Il segreto del duo è «che siamo amici anche fuori dal campo, abbiamo un bel rapporto. E poi ci stiamo godendo il percorso, le lotte, le vittorie», prosegue il piemontese. Gli obiettivi di questo 2024 sono tanti e tutti ambiziosi:  “Prima le Olimpiadi, poi le ATP Finals. Più giochiamo, più l’affiatamento cresce. Non pensiamo troppo alla Race, che arriverà di conseguenza: cerchiamo di rimanere concentrati solo sul prossimo match, in questo caso i quarti del Foro», dice Bolelli. Senza dimenticarsi poi della Coppa Davis: «Lì tutto dipenderà dalla visione del capitano - sorride l'atleta emiliano - Io e Andrea giochiamo insieme ormai da un anno. Certo, c’è Sinner che è un fenomeno che può giocare tutto, ma nel doppio conta molto anche il feeling con il partner.

Noi in ogni caso siamo pronti».

Andrea un airone, Simone "spacca" col dritto

I due azzurri descrivono poi le caratteristiche di ciascuno: «Andrea è un airone, a rete prende tutto e di rado lo passano. Ciò mi dà molta sicurezza», ricorda Bolelli. «Simone è un giocatore completo: la palla la spacca, soprattutto con il diritto. Cerchiamo di essere il più aggressivi possibile. E poi individualmente siamo anche dei buoni singolaristi, cosa non scontata per dei doppisti», aggiunge Vavassori. Recentemente si è discusso molto su come rendere il doppio sempre più entusiasmante e interessante per il pubblico, e Bolelli esprime la sua opinione a riguardo: «Il torneo di Madrid, con il tabellone distribuito solo su cinque giorni, non è stata malvagia per me che faccio solo il doppio - spiega Bolelli -. La faccenda per Andrea è un diversa perché lui ha qualificazioni e singolare da giocare, e se esci subito devi restare lì ad aspettare l’inizio del torneo di doppio…. Invece i 15 secondi tra un punto e l’altro sono troppo pochi per una disciplina dove devi sempre rivedere la strategia». Per Vavssori, «sarebbe meglio un lavoro di marketing per promuovere il doppio; oggi per esempio la nostra partita sul ‘Pietrangeli’ è stata sicuramente un grande spot».

© RIPRODUZIONE RISERVATA