Attacco hacker alla Provincia, trovato il computer infettato dal virus. Così è partito il raid informatico

Le opposizioni denunciano: «Già partite alcune richieste di riscatto per il furto dei dati»

Attacco hacker alla Provincia, trovato il computer infettato dal virus. Così è partito il raid informatico
di Luca Benedetti e Michele Milletti
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 07:00

PERUGIA - Individuata la porta. Il punto che ha spalancato al virus inviato da chissà dove per attaccare e fare strage di computer e servere della Provincia. Un attacco hacker registrato nella giornata di domenica 15 ottobre e che ormai da quasi due settimane tiene l’ente sotto scacco, tra indagini degli esperti di cybersecurity e degli agenti della polizia postale e faticosi tentativi di riportare tutto alla normalità. Ma soprattutto con la paura che non solo i dati personali ma anche altri dati sensibili come progetti per strade e scuole possano essere stati presi e danneggiati dall’ingresso dei criminali informatici nelle banche dati.

Ebbene, dopo la denuncia formalmente presentata alla polizia postale e mentre procedono con la massima rapidità i lavori per ripristinare le decine, ma forse sarebbe più corretto dire centinaia, di computer (soprattutto) e server danneggiati dall’attacco informatico, l’altro fronte è quello di capire quale possa essere stato il punto d’accesso, la porta che ha spalancato ai cybercriminali l’assalto di tutti i sistemi informatici dell’ente.
Ebbene, secondo quanto si apprende sarebbe stato individuato un computer, che era ovviamente acceso nel giorno e nel momento in cui è stato lanciato l’attacco. Contestualmente, c’è anche da capire in quali forme possa essersi materializzato. Va detto che in Provincia, come per tanti altri enti, vige un regolamento per l’uso corretto dei computer di lavoro e la navigazione per alcuni siti e aree, ma non è escluso che l’attacco possa essere partito navigando su un sito di e-commerce apparentemente sicuro ma che in realtà nascondeva il virus che poi ha infettato tutto il sistema di computer e server. 

«Relativamente ai danni arrecati o ai dati sottratti o cancellati non esiste alcuna conferma ed evidenza perché sono in corso le indagini della polizia postale - la posizione dell’ente in una nota ufficiale -. I tecnici stanno completando il recupero del materiale in possesso dell’ente e solo a conclusione dell’indagine sarà possibile avere tutti gli elementi a disposizione per conoscere l’eventuale entità dell’attacco hacker. Fin dal primo momento, l’ente ha fornito le informazioni in proprio possesso e agito sempre nell’ottica della trasparenza, del rispetto delle normative e della tutela dell’interesse pubblico».
Ma l’opposizione attacca. «Gli effetti dell’attacco hacker subito ai sistemi informatici della Provincia di Perugia ha prodotto danni molto più significativi di quelli inizialmente illustrati nella conferenza dei capigruppo richiesta dalla minoranza, che si è svolta giovedì scorso. Per di più, alcune rassicurazioni forse troppo frettolosamente fornite in quella occasione, sono state smentite dai fatti dei giorni successivi. A quanto sembra, infatti, sono avvenuti furti di identità, perdite di controllo di dati personali e altre fattispecie. La copertura assicurativa, per giunta, è scaduta il 30 giugno e all’apposita gara per il rinnovo nessuna compagnia ha partecipato, tanto che il servizio finanziario ha dovuto avviare una serie di consultazioni con alcune compagnie specializzate nella copertura di tali tipologie di rischi al fine di individuare le condizioni tecnico-economiche per un affidamento diretto. Oggi, peraltro, ci è giunta voce anche di richieste di riscatto per il furto subito, che sarà cura delle autorità competenti verificare». E’ quanto dichiarano, in una nota, i consiglieri Barbarito (FdI); Ricci, Degli Esposti, Dominici (Lega), Puletti (Progetto Perugia) e Schiattelli (Provincia Libera).

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