FOLIGNO - “Ero andato a portare fuori l’immondizia quando un uomo, uscito da un vicolo buio m’è arrivato alle spalle e mi ha chiesto di consegnarli del denaro”. Inizia così il racconto del titolare di un ristorante della zona di via Umberto I che nella serata di mercoledì, intorno alle 22.30, s’è ritrovato vittima di una tentata rapina. Un racconto, con la vittima ancora provata dall’accaduto, chiaro ma permeato da una comprensibile necessità di privacy sia a livello personale che per il locale in forza della brutta esperienza vissuta che di certo non sarà dimenticata tanto presto. “In quel momento – prosegue il racconto della vittima – sono riuscito a spostarmi di qualche passo e sono entrato nel locale. A quel punto quell’uomo mi ha seguito all’interno e sono riuscito a bloccarlo”. Alcuni passanti hanno notato l’accaduto e hanno fatto scattare l’intervento della polizia e del 118. I poliziotti, coordinati dal vicequestore Adriano Felici, hanno arrestato l’uomo col cacciavite, un 35nne italiano già noto alla polizia – riferisce una nota della Questura – per reati contro il patrimonio e la persona. L’arresto è avvenuto in flagranza e l’ipotesi di reato contestata è quella di tentata rapina aggravata. L’uomo, ricostruisce il Commissariato - poco prima della chiusura dell’attività è entrato nel ristorante che si trova in centro ed ha minacciato con un cacciavite il titolare dell’esercizio al fine di farsi consegnare l’incasso.
LA REAZIONE
Il 35enne, però, ha incontrato la ferma opposizione della vittima che ha ingaggiato una colluttazione con l’aggressore facendosi notare da alcuni passanti che hanno richiesto l’intervento della polizia.
IL PUNTO
Un intervento rapido ed efficace, quello condotto in porto dalla Squadra Volante della polizia ma non ancora concluso. Il perché è dato dal fatto che l’indagine non è conclusa. L’arresto in flagranza del 35enne ora in carcere è solo l’apice della vicenda. C’è infatti da capire perché l’uomo abbia tentato la rapina. L’unica certezza è l’evidente necessità di avere denaro contante con una modalità, quella della rapina, che veniva ritenuta come “facile” ma che, invece, ha avuto ben altro esito. L’arrestato, infatti, non aveva calcolato, ne poteva farlo, ne la reazione della vittima, ne la collaborazione di alcuni passanti che hanno contattato il numero unico di emergenza e tanto meno la velocità di risposta del personale della “pantere”. Gli sviluppi degli accertamenti in corso daranno la giusta chiave di lettura all’accaduto.