Terni. Avvocati, addio alla toga: è caccia al posto fisso

Terni. Avvocati, addio alla toga: è caccia al posto fisso
di Claudia Sensi
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Martedì 6 Febbraio 2024, 13:58

IL FENOMENO

Anche gli avvocati cercano il posto fisso. Sono sempre di più, infatti, quelli che preferiscono passare alla pubblica amministrazione piuttosto che praticare la libera professione. «Dopo anni, ora sono stati aperti tanti concorsi e c'è stato sicuramente un forte esodo da parte dell'avvocatura verso la pubblica amministrazione e soprattutto il Ministero di giustizia - conferma il presidente dell'ordine degli avvocati di Terni Andrea Colacci - così parecchi colleghi ce li ritroviamo spesso dall'altra parte della scrivania».
Una professione sempre meno appetibile che «riscontriamo dall'elevato numero di cancellazioni - aggiunge Antonio De Angelis consigliere dell'ordine degli avvocati e direttore della Scuola forense di Terni - noi settimanalmente cancelliamo colleghi che scelgono o altri percorsi professionali o vincono concorsi, ma in qualche caso anche non avendo alternative professionali preferiscono cancellarsi dall'ordine per non dover sostenere le spese che, come è normale che sia, devono essere sostenute, in particolare quelle di carattere fiscale e previdenziale». Anche gli avvocati, quindi, si trovano a dover affrontare difficoltà economiche e questo è un primo campanello d'allarme. «L'avvocatura ternana è in sofferenza - spiega De Angelis - e questo coincide un po' con uno stato di salute non ottimale dell'economia, pertanto i professionisti ne risentono».
Non solo l'economia, ma anche il legislatore contribuisce a rendere la vita degli avvocati sempre più difficile. «Le continue riforme rendono difficoltoso un aggiornamento professionale che è necessario e anche costoso perché per essere aggiornati bisogna acquistare libri, banche dati e quant'altro. Insomma, ogni ministro che arriva cambia il rito». E in questa situazione non certo brillante le donne sono le professioniste, che nel foro di Terni si equivalgono numericamente con i colleghi uomini, a pagare lo scotto maggiore. Dai dati di bilancio 2022 di Cassa forense, in cui si rispecchia anche la situazione ternana, si evince che il reddito medio annuale di un avvocato in Umbria si aggira sui 47.037 euro mentre per un'avvoca e' di 22.753 euro (a livello nazionale rispettivamente 56.768 e 26.686 euro) all'incirca il 47 percento in meno. «Questo è senz'altro è un gap che va colmato, anche perché le donne sono molto spesso anche più brave degli uomini a svolgere la professione in quanto hanno delle caratteristiche che noi spesso non abbiamo. Insomma, è davvero totalmente ingiustificato e purtroppo è un problema che non esiste solo nella professione forense. Tra l'altro sarebbe necessario un sistema di tutele per le donne che troppo spesso non riescono a svolgere la professione con l'adeguato supporto - conclude Antonio De Angelis - perché si devono occupare anche di altro, soprattutto della famiglia. Un sistema in grado di consentire un'effettiva parità sarebbe senz'altro auspicabile, ma questo è un problema prettamente culturale».

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