Narni: è molto grande la zona soggetta ad esondazione da parte del Nera. Si pensa ad alzare gli argini

Il lago del Recentino
di Marcello Guerrieri
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Martedì 21 Agosto 2018, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 15:17
NARNI In cinquecento addetti lavorano nel Comune di Narni sotto il livello del letto del Nera, in punti dove le acque del fiume in piena potrebbero raggiungerli. E con loro ben quarantatré aziende hanno lo stesso pericolo, almeno ufficialmente. Lo rileva il consigliere della minoranza al comune di Narni, il forzista Sergio Bruschini che si appoggia alle indicazioni del Piano di Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Tevere, che comprende anche il Nera, ovviamente; il documento mette tutti in guardia per la possibilità di alluvioni, cosa che è accaduto in passato ed anche spesso. Senza l’autorizzazione del Piano tra l’altro non si può nemmeno costruire ed aziende come la Keller Umbra, tanto per dire, hanno faticato non poco per avere autorizzazioni ad ampliare semmai l’hanno ottenuta. Il piano riguardo alla Conca ternana è stato sempre contestato in quanto sembra non ricordare che la stessa è attraversata dal canale che alimenta il lago dell’Aia e quindi “smezza” il fiume e riesce ad avere il controllo idraulico del territorio: prima della sua costruzione, negli anni Cinquanta, accadde pure che gli operai di quella che poi diventò la Sgl Carbon vennero “salvati” addirittura con le barche per quanta acqua si era riversata nell’area dello stabilimento. Da allora però nessuna esondazione. Però Bruschini propone che si dovrebbero usare i due milioni di euro della Regione che serviranno alla realizzazione del prolungamento della pista ciclabile delle Gole del Nera, per costruire degli argini più potenti, più organici in modo da poter avere quell’area della Conca disponibile per nuove iniziative industriali: “Propongo di dare mandato alla giunta comunale affinché la progettazione della pista preveda al tempo stesso anche la realizzazione degli argini per la parte rimanente del fiume che ne è sprovvista. Si otterrebbe il duplice obiettivo di avere l’asta del fiume ciclabile e al tempo stesso la messa in sicurezza di vaste zone bloccate da anni e a rischio di esondazione”.
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