PERUGIA - Stabilmente precari. Anche da anni. Con contratti a tempo determinato confermati addirittura per decenni. Ed è contro questa precarietà diventata regola che oggi scendono in piazza i lavoratori del sistema giustizia. Per una manifestazione nazionale organizzata dall'Unione sindacale di base (Usb) che, tra le altre città italiane (a partire da Roma) ha scelto Perugia «quale piazza sulla quale accendere i riflettori». In programma, in piazza Matteotti dalle 10 alle 11, alcuni «flash mob d’impatto che catturino l'attenzione dell’opinione pubblica», spiegano i delegati sindacali Biagio Scialò e Patrizia Paggi. «L’oggetto della manifestazione è appunto la lotta al precariato nella Giustizia e nella pubblica amministrazione e il rilancio della forza lavoro intesa come un investimento anziché un costo», insistono dall'Usb. Per chiedere la «stabilizzazione di tutti i lavoratori a tempo determinato assunti anche con il Pnrr». Alla base della manifestazione, infatti, c'è il rinvio della presentazione del decreto «che secondo alcuni doveva contenere una norma di stabilizzazione dei precari Giustizia».
In piazza quindi scenderanno i lavoratori che, alcuni anche da 13 anni, sono in attesa di un contratto stabile: «Siamo parte del rilancio della PA e della Giustizia – ricordano -, siamo lavoratori qualificati, già formati e perfettamente inseriti nell’organizzazione del lavoro. La nostra stabilizzazione significa capitalizzare le risorse investite ed è nell’interesse del Paese. Rivendichiamo ad alta voce il nostro diritto ad essere stabilizzati».
Una richiesta forte anche dei numeri: in base alla pianta organica del distretto di Perugia, infatti, il totale del personale amministrativo non dirigenziale, effettivamente in servizio negli uffici giudiziari di Perugia, Terni e Spoleto al 31 dicembre scorso, vede 401 lavoratori assunti a tempo indeterminato e 123 a tempo determinato.