PERUGIA - Il carcere di Capanne? «Una polveriera». Con un medico, un detenuto e un poliziotto feriti in meno di 24 ore. La denuncia delle violenze all'interno dell'istituto arriva dal Sappe, il sindaco di polizia penitenziaria, ma anche il garante per i detenuti dell'Umbria, Giuseppe Caforio, sta «seguendo con forte preoccupazione la situazione» nel carcere di Perugia «che si aggiunge a quelle altrettanto delicate di Terni e Spoleto».
«La situazione è allucinante, il caos è continuo», denuncia Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sappe, parlando di «altre ore di incubo per le violenze di alcuni detenuti». «Nel pomeriggio di martedì – spiega - un detenuto albanese trasferimento dal carcere di Prato il 27 luglio per ordine e sicurezza, durante una visita in ambulatorio inveiva, prima verbalmente poi fisicamente, brandendo un coltello rudimentale il medico, minacciando di ammazzarlo se non gli avesse dato le medicine che lui chiedeva. Sempre nella serata di martedì, un detenuto tunisino trasferito per ordine e sicurezza da Porto Azzurro ha aggredito un altro detenuto, tagliandolo al collo: al detenuto è stato assegnata una prognosi di 10 giorni, salvo complicazioni. Ieri mattina (mercoledì, ndr), lo stesso detenuto tunisino ha sfasciato la propria cella al Reparto Isolamento e mentre si provvedeva a spostarlo in altro locale, senza nessun motivo, colpiva con un punteruolo (probabilmente di ceramica) un Assistente Capo Coordinatore di Polizia Penitenziaria alla pancia, creandogli un'escoriazione e poi invitato a recarsi al nosocomio cittadino per ulteriori accertamenti.