"Aiutateci a ultimare la scuola in Senegal": l'appello di Mannino (Iscos) di ritorno dalla missione in Africa

Mannino in Senegal
di Federica Lupino
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Giovedì 2 Maggio 2024, 10:45

"La voglia dei bambini di imparare, nonostante le scuole abbiano tetti di legno e pavimenti di terra. E quella delle donne di emergere, di migliorare la condizione di vita delle proprie famiglie grazie al micro-credito. Ecco, quello che ho scoperto è un popolo dalla grande dignità pur nella difficoltà. Un popolo che, nel nostro piccolo, vogliamo aiutare”. Fortunato Mannino, storico segretario della Cisl di Viterbo e da dicembre eletto presidente della Iscos Lazio (Istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo), proprio nelle sue nuove vesti è stato in missione in Senegal dall’11 al 25 aprile.

“Quindici giorni che mi hanno cambiato la vita”, assicura. Tanto da essere tornato con un obiettivo che si fa subito appello: “Tra le varie iniziative urgenti da realizzare, c’è quella di ultimare una scuola. Una ong americana ha già effettuato dei primi lavoro ma molto resta da fare. Ora i ragazzi fanno lezione in un capannone di legno: dalla vicina foresta arrivano i serpenti, la mattina vanno cacciati. È una situazione che mi ha spezzato il cuore. Un’imprenditrice campana ha già manifestato la volontà di contribuire. Sono certo che anche le aziende del Viterbese si faranno avanti: chi può dia un contributo per vedere ultimata la scuola elementare pubblica Kenia, significa gettare il seme affinché decine di ragazzine e ragazzini possano formarsi e costruire così un futuro migliore, lontano dalla fame”.

Diversi i territori toccati dalla missione della ong della Cisl finanziata dal 5 per mille: Palmarin Ngallou, Ngueth, Dikhanor, Ziguinchor, Niambalang, Diakene Diola, Albadar, PS Georges, Sedhiou. Tra i tanti obiettivi raggiunti, la sigla di un protocollo di intesa col Comune di Ziguinchor, per volere del sindaco che è anche primo ministro del Senegal, Ousmane Sonko. Nell’accordo si legge che le parti “concordano di unire le forze per mobilitare risorse umane in termini di competenze, fondi e buone pratiche organizzative per lo sviluppo territoriale, al fine di raggiungere gli obiettivi di cambiamento sociale e strutturale”.

Tra gli ambiti di interno: istruzione e formazione professionale; sicurezza alimentare; sviluppo urbano sostenibile focalizzato sull’ambiente e sull’ambiente di vita; resilienza economica dei gruppi vulnerabili (orticoltura, trasformazione dei prodotti ittici e simili).

A Palmarin, invece, Mannino e gli altri rappresentanti della ong hanno visitato la scuola costruita proprio con i fondi Iscos, i pozzi utilizzati per la raccolta del sale con cui viene conservato il pesce, un mulino che decortica e frantuma il miglio per farne farina. “Abbiamo anche incontrato una ong locale di giovani laureati che si occupano di progetti ambientali come il reimpianto di mangrovie e producono miele”. Mannino ha anche incontrato il segretario generale del sindacato Cnts, Mody Giuro.

Molte le cooperative di donne nate grazie al micro-credito sostenuto da Iscos. Tra queste, una ha ricevuto una donazione dalla segretaria della Fai-Cisl di Viterbo, Sara De Luca: una etichettatrice e una saldatrice di sacchi di plastica per trasportare il riso e poterlo così vendere a Dakar. Altre coop invece si occupano di essiccare il pesce: “In questo caso serve un mezzo di trasporto che consenta loro di raggiungere dalla foresta la strada principale. Loro lo chiamano taf taf. Ci siamo già informati sul costo. Siamo una ong riconosciuta in Senegal con un cooperante sul posto e seguiamo passo passo la realizzazione dei progetti”, continua Mannino. Che poi conclude: “Adesso l’urgenza è però terminare la scuola Kenia. Auspico – rimarca – che qualche imprenditore della Tuscia si faccia avanti per contribuire, come ha fatto la Fai”.

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