Oltre 200 pale eoliche nel mare di Montalto e Tarquinia. No ufficiale dei Comuni: «Turismo e pesca a rischio»

Oltre 200 pale eoliche nel mare di Montalto e Tarquinia. No ufficiale dei Comuni: «Turismo e pesca a rischio»
di Simone Lupino
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Domenica 12 Marzo 2023, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 19:26

Ingorgo di oltre 200 pale eoliche davanti alla costa viterbese, tra Montalto di Castro e Tarquinia, e a Civitavecchia. Da agosto a oggi sono 8 le richieste di concessioni demaniali marittime pervenute alla Capitaneria di Porto da parte di aziende del settore rinnovabili, tra le quali gruppi stranieri, per la realizzazione di parchi offshore con torri galleggianti. I Comuni della Tuscia toccati dai progetti si oppongono ufficialmente.


"Si tratta di un fenomeno emergenziale, la cui dimensione è insostenibile sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista paesaggistico sottraendo di fatto qualunque altra possibilità di utilizzazione di un'area demaniale e di una porzione di mare territoriale dalle dimensioni manifestatamente inique e irragionevoli". E' quanto si legge nelle osservazioni sottoscritte dalla sindaca di Montalto Emanuela Socciarelli, che ha chiesto l'archiviazione di tutte le istanze. "I dati forniti dalle stesse aziende, peraltro, esauriscono qualsiasi argomento sul punto evidenziando l'installazione di un totale di oltre 200 infrastrutture individuate come turbine eoliche o aerogeneratori". Le istanze sono così numerose, che "si sovrappongono addirittura tra loro".


Socciarelli spiega che anche uno solo di questi progetti pregiudicherebbe "in modo irreversibile una delle voci più importanti del bilancio territoriale del Comune di Montalto di Castro basato essenzialmente sul turismo". "L'incidenza - prosegue - si manifesta anche sulle attività ittiche locali e sui fondali marini ad evidente sospetto di rilevanza archeologica". Montalto fa appello per un equa distribuzione degli impianti, poiché il suo territorio è occupato già "da numerosi impianti fotovoltaici collocati quasi tutti in area agricola ed investito da altrettante domande sia di fotovoltaico che di eolico on-shore".


Sulla stessa linea il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi: "L’auspicio è che quei progetti vengano fermati e dimensionati ad un più coerente utilizzo del nostro mare".

Due i parchi che interessano Tarquinia. Pale “la cui dimensione rischia di ledere la valenza ambientale e paesaggistica del litorale e delle attività che sono ad esso connesse”.


Anche Giulivi ricorda che il Comune di Tarquinia è interessato "da una massiccia presentazione di istanze per impianti di energia da fonti rinnovabili", e che "come molti comuni nel Lazio ha attuato una politica tesa a regolamentare il fenomeno ed a mitigarlo, in considerazione di preminenti interessi territoriali, paesaggistici e turistici, nonché al fine di lasciare spazio anche ad altre attività rilevantissime che sono espressione della comunità e dell’imprenditoria locale”. E' “in questa politica lungimirante e innovativa" che va inquadrata "la rilevanza delle opposizioni espresse dal Comune".


Giulivi è fiducioso. Dice di vedere una attenzione diversa: “A fronte della posizione del Comune tutte le autorità competenti in questa materia si sono finalmente attivate, dando risalto alle considerazioni espresse, e così aprendo la strada ad una nuova valutazione del fenomeno ed al rispetto delle prerogative del nostro territorio".

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