Ottantacinque e passa milioni di euro. Leggasi per la precisione 85 milioni e 687.621, 58 euro. Dopo un penare lungo oltre due lustri, dopo un appalto ponte durato più di un quinquennio quando avrebbe dovuto stare lì al massimo 365 giorni, quando (quasi) tutte le speranze erano finite nel cestino, ecco che sotto l’albero di Natale si è materializzato l’inaspettato. Il progetto del nuovo bando pluriennale dei rifiuti – il più importante di tutti quelli di palazzo dei priori – è pronto. Ora si attende solo che gli uffici facciano gli ultimi atti necessari prima della pubblicazione della gara.
I COSTI
Si tratta di quattro anni di gestione più due opzionali. I conti in cassa: 13,2 milioni più spicci per il primo anno, di cui 2,3 per trasporto, smaltimento, trattamento e valorizzazione dei rifiuti. Dopodiché il costo andrà a scalare ogni annualità, fino ad arrivare a 12,3 per la sesta. L’ammontare complessivo dell’appalto, riguardante il servizio per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene urbana, è pari complessivamente a 57 milioni e 971.252,49 euro per i primi 48 mesi, cui si aggiungono ulteriori 27 milioni e 716.369,09 per gli eventuali 24.
LE CARATTERISTICHE
Il progetto è corposissimo: è formato da 37 elaborati allegati agli atti della giunta ma al momento, si legge, solo «in via riservata». Tra questi figurano il capitolato speciale d’appalto, la descrizione dettagliata del costo di mezzi, personale, attrezzature, elenco del personale gestore uscente, il progetto dei servizi di igiene urbana, quello della raccolta porta a porta e anche della raccolta stradale.
LA STORIA
Si avvia così verso la conclusione un iter lastricato di polemiche, tanto dei cittadini quanto di quelle politiche, sfociate anche con segnalazioni alla stessa Anac. Un po’ di storia. Il primo bando pluriennale era stato assegnato nel 2013. Da allora Viterbo Ambiente ha gestito il servizio fino ad arrivare ad oggi: prima fino al 2018, ovvero alla scadenza naturale dell’affidamento, poi con la proroga fino alla pubblicazione dell’appalto ponte, entrato in vigore a settembre del 2020 (ponte perché sarebbe dovuto durare un anno, solo per traghettare quello vecchio), quindi con cinque proroghe di quest’ultimo. A marzo sarà necessariamente indispensabile procedere con la sesta, ma stavolta dovrebbe essere veramente l’ultima.