Scuola, assalto ai posti Ata: oltre 13mila domande. Lo Snals: «Mai così tante»

L'ufficio Snals di Viterbo
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Sabato 1 Maggio 2021, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 18:19

All’istituto omnicomprensivo di Orte ne sono arrivate 607, il record a livello provinciale. In quello di Soriano nel Cimino 580, a Vignanello 570, all’Ellera di Viterbo 523 e all’Itis 522. In tutta la provincia, 13.255. “Mai i numeri sono stati così alti. Siamo circa al doppio delle domande arrivate in occasione dell’ultimo bando”, spiega Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal. Che il Covid-19 abbia dato il colpo di grazia a un mercato del lavoro già asfittico lo dimostra l’assalto a un posto Ata nelle scuole del Viterbese. Un vero e proprio boom di richieste per il bando triennale per contendesi un posto da assistente amministrativo, collaboratore scolastico, assistente tecnico, addetto alle aziende agrarie, cuoco, guardarobiere e infermiere. Insomma, tutte le figure impiegate all’interno delle scuole che non siano docenti. 

L’identikit dei partecipanti? “Il più variegato. Se in passato come sindacati ci trovavamo a inserire domande soprattutto di giovani, adesso la fascia d’età è diventata estremamente ampia e varia dai 19 anni fino ai 64”, rivela Marconi. Chi è più in là con l’età, ha perso il posto di lavoro, spesso a causa del coronavirus, e non ha ancora una pensione. “Si sono rivolti allo Snals circa 1.000 aspiranti Ata. Alcuni – continua la segretaria – alcuni davvero disperati, e in lacrime che mi chiedevano, se non fossero riusciti a entrare nella scuola, se ero a conoscenza di altre possibilità di lavoro”.

Solo il 10% delle domande avrà un esito positivo.

La graduatoria è definita da un punteggio che tiene conto dei titoli di studio e delle precedenti esperienze lavorative. Chi ha un diploma con voto alto, otterrà una posizione migliore di chi ha già lavorato ma non nella scuola e alla maturità ha preso poco. Addirittura, hanno presentato domanda docenti precari: se non dovessero ottenere una cattedra, avrebbero un paracadute.

Una corsa al posto precario (dopo 24 mesi di supplenza di passa alla prima fascia da cui si attinge per il ruolo) ma “statale”: stipendi tra i 1.000 e i 1.200 euro. C’è chi addirittura è disposto a trasferirsi pur di lavorare come Ata: alcune domande sono state presentate per la provincia di Piacenza, Sondrio o L’Aquila, dove bastano punteggi più bassi per avere un contratto. ”Uno spaccato delle difficoltà sociali nella Tuscia e – conclude il segretario dello Snals – anche un ulteriore aggravio per le segreterie delle scuole, già provate dalle incombenze per fronteggiare il Covid, e che si troveranno nelle prossime settimane a lavorare una mole imponente di pratiche, pur essendo in carenza d’organico e nel periodo in cui vanno concesse le ferie”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA