«Non ho fatto nulla, c’è chi può testimoniarlo». L’infermiere del 118 ha fornito al suo dirigente la propria ricostruzione su quanto accaduto martedì pomeriggio a bordo dell’ambulanza che trasportava la blogger di Martinsicuro Chiara Viscioni all’ospedale di Giulianova dopo essere stata colpita da malore. L’operatore sanitario, un 37enne di Pineto, è stato indicato dalla giovane donna come colui che l’avrebbe molestata pronunciando, durante il viaggio verso l’ospedale di Giulianova, frasi a sfondo sessuale che alludevano anche alla sua vita sentimentale e alla sua ragazza, deridendola - a sua detta - anche per i segni di autolesionismo sulle sue braccia.
MONDO SOCIAL
Chiara, in rete conosciuta come “Chiaravix” e molto seguita per il suo attivismo sociale e il racconto che fa delle difficoltà che incontra nella sua vita, ha lanciato un post di accuse sui suoi profili social, poi ha sporto denuncia ai carabinieri di Martinsicuro, assistita dall’avvocata Diana Giuliani.
«Ora capisco perché molte donne sono scoraggiate in partenza». È l’amaro messaggio che Chiara ha affidato ieri ai social, diffondendo i commenti di odio – con tanto di nome e foto degli utenti bene in vista – ricevuti dopo aver denunciato di essere stata molestata. «C’è chi dice che io non sembro abbastanza donna per meritare una molestia, chi dice che mi sono inventata tutto», aggiunge, scossa. Ma dai social ha ricevuto anche e soprattutto tanta solidarietà: centinaia di utenti hanno dimostrato vicinanza e sostegno. «Spero che la mia testimonianza possa essere d’aiuto a tutte quelle donne che non riescono a denunciare. Denunciate sempre», conclude.
LA REAZIONE
Anche i colleghi dell’infermiere finito nella bufera hanno preso posizione pubblicamente, tramite il loro organo di rappresentanza. «Come Ordine delle professioni infermieristiche di Teramo ci preme comunicare ai cittadini e alla comunità professionale che siamo a conoscenza delle recenti notizie apprese, per ultimo, dagli organi di stampa locali, che coinvolgono un collega accusato di molestie durante un servizio - si legge in una nota - In linea con i nostri principi etici e deontologici stiamo monitorando attentamente la situazione ed è imperativo, in queste situazioni più che mai, affrontare con la massima cautela, serietà e trasparenza i fatti verificati e verificabili affinché si possa giungere quanto prima a una piena comprensione dell’accaduto. Fino a quando le indagini interne non saranno completate ci riserviamo la possibilità di intraprendere ogni azione necessaria nel rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte. La sicurezza dei cittadini e del personale sanitario, troppo spesso prestato al cattivo gioco della gogna mediatica, restano il fondamentale caposaldo del nostro operato».