Fiumicino, carcassa di un gommone di 7 metri "pescata" nel porto-canale

È stata sollevata dai marinai della locale flotta e adagiata sulla banchina

La carcassa del gommone "pescato" nel fiume a Fiumicino
di Umberto Serenelli
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Maggio 2024, 15:18

La carcassa di un gommone di circa 7 metri è stata rimossa dai pescatori della flotta peschereccia dalle acque del porto-canale di Fiumicino.  L’allarme sulla presenza della punta di tubolare sgonfio flottante, vicino a alcuni motopesca ormeggiati davanti alla Capitaneria di porto, è stato lanciato da un mariano impegnato in lavori di manutenzione a poppa di un peschereccio.

Maltempo, soccorsi con il gommone due uomini bloccati in un furgone a Pordenone

Carcassa di un gommone recuperata a Fiumicino

Le grida hanno richiamato alcuni tra armatori e comandanti presenti sulla banchina sud che hanno deciso di sollevare il gommone preoccupati dalla pericolosità dello scafo in vetroresina. «Abbiamo immediatamente avvertito la Guardia costiera che si è precipitata in banchina mentre i pescatori stavano predisponendo le azioni per il sollevamento di quello che restava del pericoloso gommone – precisa Gennaro Del Prete, presidente della coop Pesca Romana -.

Utilizzando la fune con cui solleviamo le reti per lo strascico siamo riusciti a recuperare il relitto che è stato issato dal personale delle barche ormeggiate e poi adagiato sulla banchina». Il gommone in balia della corrente avrebbe potuto provocare danni agli scafi della flotta e alle eliche se si fosse affondato.

Video

«Il pericolo maggiore lo hanno corso le imbarcazioni della piccola pesca – conclude Del Prete – perché urtare in navigazione il gommone sarebbe stato fatale per scafi di 5 o 6 metri e soprattutto per il personale a bordo. Per fortuna ci siamo accorti e rimosso con tempestività l’ostacolo per la navigazione. Resta il problema dei relitti affondati a monte della Fossa Traianea che rappresentano un problema ai natanti attraccati nel porto-canale e nella darsena. Torniamo quindi a chiedere la bonifica del canale navigabile dalla presenza di relitti affondanti che continuano a perdere i pezzi che corrente trascina alla foce».

© RIPRODUZIONE RISERVATA