Jennifer uccisa dall'ex, il fratello cantautore le dedica una canzone: «La sento sempre vicina a me»

Jennifer uccisa dall'ex, il fratello cantautore le dedica una canzone: «La sento sempre vicina a me»
di Mila Cantagallo
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Domenica 11 Febbraio 2024, 08:17

Un brano per Jennifer. Jonathan Sterlecchini continua a tenere vivo il ricordo della sorella uccisa il 2 dicembre 2016 dall’ex fidanzato a Pescara. L’ultimo omaggio alla 26enne scomparsa è un pezzo afro, disco pubblicato lo scorso 5 febbraio, giorno in cui la ragazza avrebbe compiuto 34 anni. Jonathan, dj e produttore discografico, ha voluto dedicare ad una delle persone più care della sua vita una composizione da titolo “Jenifa” che da pochi giorni è su Spotify.

«Questo nome significa Jennifer in Swahili, la lingua ufficiale della Tanzania - spiega l’autore - i suoni sono stati creati tutti da me in sala di incisione. Il disco è stato inserito nella playlist Afro House più importante al mondo, cioè quella del mio mentore, del mio idolo, di cui che mi ha fatto innamorare più di tutti della sua musica, dj Black Coffee, produttore discografico. Nominarlo è come parlare del Michael Jackson della console. Lui ha apprezzato questo mio lavoro e, dopo due giorni, l’ha inserito nella sua playlist personale sulla celebre piattaforma, dandogli una visibilità enorme».

Sterlecchini afferma di aver composto la musica pensando a Jennifer: «Nel pezzo ci sono varie sonorità, la base è afro ma una parte è melodica, ci sono anche pianoforte e violini. Il nome “Jenifa” mi è piaciuto perchè è adatto allo stile del brano e non è scontato nel ricordare mia sorella ma basta pensarci un attimo per capire che questo nome corrisponde solo a lei. Quando lavoro Jennifer è con me. Lei ascoltava le mie musiche, le piacevano e mi incoraggiava ad andare avanti.

Ora, quando compongo, la sento sempre accanto, insieme a mio padre. Entrambi credevano tanto in me e mi conforta sapere che sarebbero stati soddisfatti anche di questo nuovo progetto».

Jonathan Sterlecchini onora la memoria di Jennifer non solo con l’arte ma soprattutto con l’impegno sociale. Nel 2018, insieme alla madre Fabiola, ha raccolto 50 mila firme contro il rito abbreviato nei processi per omicidio, i familiari hanno fatto tutto quanto era nelle proprie possibilità per modificare l’attuale legge che prevede forti sconti di pena a chi si macchia di crimini così efferati ma il percorso della petizione si è incagliato negli ostacoli della burocrazia parlamentare. Per Jonathan e Fabiola Bacci resta il rammarico di non aver potuto cambiare le cose affinché il sacrificio di Jennifer potesse aiutare altre donne in futuro.

Jennifer fu uccisa con 17 coltellate dopo aver lasciato il fidanzato Davide Troilo, che ora è nel carcere di San Donato a scontare una pena di 30 anni. L’omicidio si consumò nell’appartamento a San Giovanni Teatino in cui la coppia aveva convissuto e dove la ragazza era tornata per riprendere le sue cose. Una fine atroce, tra disperate richieste di aiuto che la madre poté solo ascoltare inerme, non riuscendo ad oltrepassare la porta d’ingresso chiusa a chiave. La storia della sfortunata dottoressa in lingue straniere nel 2018 aveva ispirato fa un’altra canzone, chiamata “Jenny” scritta dal cantautore abruzzese Dario Barbarossa che la presentò sul palco di Piazza Salotto, durante il concerto della notte di Capodanno.

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