I fedeli raccolgono firme: «Non trasferite quel parroco». Ma il vescovo tira dritto

I fedeli raccolgono firme: «Non trasferite quel parroco». Ma il vescovo tira dritto
di Ornella La Civita
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Mercoledì 27 Settembre 2023, 08:00

Alla delegazione dei fedeli, una decina in tutto, il vescovo della diocesi Sulmona-Valva monsignor Michele Fusco, circa le nomine di trasferimento dei parroci, ha detto che non tornerà indietro. Pertanto, la permanenza di don Domenico Villani, per il quale i parrocchiani della cattedrale di San Panfilo (foto) hanno organizzato una raccolta firme consegnata proprio al vescovo, dovrà fare le valigie.

Lui, come gli altri parroci destinati ad altre parrocchie per i quali, allo stesso modo, i fedeli di altre comunità hanno sottoscritto un documento per provare a convincere monsignor Fusco a tornare sui suoi passi. In totale tra Sulmona, Scanno e Popoli le firme raccolte sono 1.500.

Di fronte, però, alla chiusura del vescovo, i fedeli non sembrano arrendersi. Anzi. Ci provano di nuovo, almeno quelli della cattedrale sulmonese. Ancora una volta affidando la loro richiesta a una lettera, “i parrocchiani di san Panfilo” (così si firmano), vanno avanti con la loro «battaglia di fede e speranza».

Pur comprendendo le asperità a gestire una diocesi così vasta in un momento di estrema difficoltà per mancanza di sacerdoti, i mittenti hanno rappresentato al vescovo «quanto possa nuocere gravemente ai fedeli il provvedimento di trasferimento di don Domenico ad altro incarico.

Ribadendo che non basterà certo un incontro in vescovado a placare le nostre coscienze in subbuglio e annunciando che altre iniziative per evitare di perdere don Domenico sono già in cantiere, speriamo in queste ore che alcune soluzioni suggerite possano essere accolte favorevolmente. In primis la decisione di poter rinnovare l’incarico o, in ultima istanza, di prevedere una missione a tempo del nostro curato in un altro luogo per poi tornare a guidare quella che è la sua casa spirituale, un’idea che l’alto prelato non ha rigettato a priori, ritenendola possibile».

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