Addetti alle pulizie svaligiano il supermercato per fame: arrestati

«Non sapevamo come andare avanti e sfamare le nostre famiglie» è stato lo sfogo di uno degli arrestati. Una donna colpita da malore durante l'interrogatorio

Addetti alle pulizie svaligiano il supermercato per fame: arrestati
di Patrizio Iavarone
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 11:11

Più che pulire avevano “ripulito” il supermercato nel quale erano in servizio: in dieci - tutti di Pescara - sono stati tratti in arresto ieri dai carabinieri di Sulmona, scoperti con le mani nel sacco o meglio con il sacco in auto. «Non sapevamo come andare avanti e come sfamare le nostre famiglie» è stato lo sfogo di uno degli arrestati. Tre mezzi pieni di prodotti alimentari, oggettistica e piccoli elettrodomestici, che erano stati asportati dal supermercato “Lidl” di via Sallustio a Sulmona, in provincia dell'Aquila. Nessuna infrazione nel capannone, perché i ladri, in realtà, avevano le chiavi della struttura dove, tramite una società di pulizie, si recavano a sistemare scaffali e passare lo straccio.
I movimenti intorno allo stabile alle prime ore dell’alba di ieri, però, hanno insospettito i carabinieri che, tra l’altro, hanno la caserma lungo la stessa strada: in sette sono stati così fermati da una pattuglia in transito sul posto e perquisiti. Nelle auto, i carabinieri hanno trovato alcuni oggetti atti allo scasso e, soprattutto, la merce, tanta merce, che non si era riusciti a capire all’inizio da dove provenisse. Ma che, comunque, era troppa per passare come una spesa di routine. A quell’ora poi.

BOTTINO 5MILA EURO
I successivi accertamenti hanno quindi sciolto il nodo: alimenti e oggetti, per un valore di almeno cinquemila euro, erano stati messi nel “carrello della spesa” senza passare per la cassa, rubati, insomma, approfittando del rapporto di fiducia che il supermercato aveva con la ditta appaltatrice delle pulizie e che aveva permesso alla banda di entrare nel locale senza forzare le serrature e passando dalla porta principale. Dopo un lungo interrogatorio, con tanto di malore di una delle donne coinvolte (è stata scortata e accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata per essere sottoposta alle cure mediche ma pare senza gravi conseguenze), alla fine i responsabili hanno confessato, indicando anche altre tre persone che nel frattempo erano tornate a Pescara, città dalla quale provengono tutti i partecipanti al colpo. «Un furto della disperazione, non ci sono altre parole per definirlo», commentano gli investigatori.


BANDA NON IMPROVVISATA
Per loro, su disposizione del sostituto procuratore di Sulmona, Edoardo Mariotti, sono stati disposti gli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida degli arresti, avvenuti praticamente in flagranza di reato, e dell’interrogatorio di garanzia al termine del quale si dovrà decidere se confermare la misura cautelare o procedere a una denuncia a piede libero per furto aggravato. Certo è che la “banda” non era improvvisata: ben otto dei dieci arrestati, infatti, lavora per la ditta di pulizie che ha in appalto il servizio per il supermercato. Il colpo, insomma, è stato concepito e studiato durante le “ore di servizio” e con l’aggravante del rapporto di fiducia.
 

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