Davide trovato morto dalla madre a 45 anni dopo le dimissioni: l'autopsia non svela il giallo

Davide trovato morto dalla madre a 45 anni dopo le dimissioni: l'autopsia non svela il giallo
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 08:09

La copiosa perdita di sangue non è da correlare alla causa della morte di Davide Checchia, il 45enne di Villalfonsina deceduto a casa il 22 febbraio, due giorni dopo essersi recato al pronto soccorso dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto da cui è stato dimesso dopo 4 ore. L’esame autoptico sulla salma dell’uomo è stata eseguita ieri mattina a Chieti dai medici legali dottor Ildo Polidoro e dottor Raffaele Visini in seguito al conferimento dell’incarico da parte della Procura di Vasto.

Il pubblico ministero Silvia Di Nunzio ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti, dopo la denuncia querela sporta dalla madre di Davide, che vuole vederci chiaro sulla improvvisa e inaspettata morte del giovane. I medici legali, come da prassi, hanno eseguito i prelievi istologici e tossicologici sulla salma e hanno esaminato gli organi interni, rilevando che «non c’erano sicuramente lesioni esterne e non abbiamo rinvenuto traccia di emorragie interne, quindi è da escludere che il decesso sia correlato alla presenza di sangue nelle feci. Trattandosi della morte improvvisa di un soggetto giovane, intendiamo fare molta attenzione, quindi in particolar modo esamineremo il cuore».

I medici sono ora in attesa di acquisire la documentazione sanitaria relativa a Davide: sembra infatti che il 45enne fosse stato sottoposto qualche tempo fa a un intervento, ma non è ancora noto di che natura né in quale ospedale sia stato eseguito. «È molto importante attendere l’acquisizione della documentazione sanitaria, perché ci rivelerà anche, in base ai sintomi che ha dichiarato l’uomo al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto, se l’operato dei sanitari è stato conforme a quello standard che si utilizza in quella specifica circostanza.

La causa della morte, comunque, è ancora in fase di accertamento, ma di sicuro non tralasceremo nulla».

Davide Checchia lavorava alla Nsg di San Salvo e il 20 febbraio si era recato al pronto soccorso a causa di un’abbondante presenza di sangue nelle feci. Dimesso in giornata e rimandato a casa, ha continuato a fare sangue dalle feci, a lamentare mal di pancia. Per di più è giunta anche la febbre a 38, finché il 22 febbraio scorso, poco dopo le 18.30, si è sentito male nella sua camera e si è accasciato a terra. E’ stata la madre a trovarlo senza vita.

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