Ai brick phone, grandi come dei mattoni, seguirono poi altri modelli più piccoli e leggeri come il MicroTac e lo StarTac, molto diffusi tra gli anni Ottanta e Novanta. E negli anni Duemila con il Razr Motorola ha aperto la strada ai telefoni dal design super-sottile. «Hello, Moto», ad un certo punto era la suoneria che si sentiva riecheggiare ovunque. Poi il cedimento. A gennaio 2011 Motorola Inc. è stata divisa in due società distinte, Motorola Solutions e Motorola Mobility.
Quest'ultima è stata venduta a Google pochi mesi dopo per la cifra di 12,5 miliardi di dollari. A sua volta il colosso del web l'ha ceduta a Lenovo nel 2014 per 2,9 miliardi di dollari. Lenovo, il primo produttore di pc al mondo, a novembre ha registrato le prime perdite in sei anni. A influire sui conti, secondo gli analisti, hanno pesato il forte calo del mercato dei computer e anche l'acquisizione di Motorola.
Da qui, forse, la decisione di rimodulare la sua strategia in ambito mobile.
La parabola di Motorola è molto simile a quella di Nokia, sua rivale storica, che dopo essere stata acquistata da Microsoft ha visto gradualmente sparire il suo marchio. Due storie parallele che suonano un pò come monito e stimolo alle grandi aziende tecnologiche ora sulla cresta dell'onda. «Lenovo non è male come marchio ma Motorola significa molto di più, soprattutto nel settore mobile. Sarebbe un peccato dovervi rinunciare», osserva Carolina Milanesi, analista per Kantar WorldPanel, al sito statunitense Cnet.
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