Prezzi più bassi, bollette più leggere. Dopo il crollo del gas registrato a gennaio, le tariffe per i clienti del mercato tutelato sono destinate a subire una riduzione sostanziosa. Nomisma Energia stima un -33%. La variazione ufficiale arriverà giovedì 2 febbraio dall'Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente (Arera).
Ma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ieri si è spinto a stimare un taglio ancora più marcato, garantisce che la riduzione sarà «significativa».
Giovedì l'Autorità, che da ottobre aggiorna mensilmente il prezzo del gas per i clienti in tutela (mentre resta trimestrale l'aggiornamento dell'elettricità), comunicherà la variazione di gennaio per le famiglie in tutela in base all'andamento medio del mercato all'ingrosso italiano nello stesso mese. «È possibile già stabilire che il prezzo spot del gas si collocherà intorno ai 60 euro/MWh, contro i 117 euro/MWh usati dall'Autorità per le bollette di dicembre 2022»: un crollo che dovrebbe tradursi in un «taglio del 33%» delle bollette, stima il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli.
Cosa cambia per le bollette della luce
Una vera e propria boccata d'ossigeno per le famiglie, dopo l'aumento del 23% di dicembre: «per la famiglia tipo - calcola Tabarelli - si tratta di un risparmio su base annua di 712 euro per consumi tipo di 1400 metri cubi anno». Per il Codacons, se il taglio fosse del 40% il risparmio sarebbe di 845 euro a famiglia. Per le bollette della luce del secondo trimestre 2023 bisogna invece aspettare fine marzo, «ma anche qui - stima l'economista - grazie al crollo dei prezzi in borsa dell'elettricità, è ipotizzabile un'ulteriore riduzione del 20%». E il calo del prezzo del gas non aiuterà solo i consumatori (più di un italiano su tre, il 35%, secondo un'indagine Coldiretti/Censis, ha tagliato l'utilizzo dei fornelli a gas per contenere i consumi), ma è destinato ad avere effetti positivi anche sull'inflazione, che dovrebbe progressivamente scendere dal +11,6% toccato a dicembre. Con il calo del gas, secondo il Centro studi di Unimpresa, a fine 2023 può arrivare sotto la soglia del 7%.