Ia e sviluppo digitale, il piano italiano e la possibile sponda Usa: Butti incontra l'ambasciatore americano Jack Markell

Incontro tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica, Alessio Butti, e l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia, Jack Markell. L'Italia avanza sugli investimenti nell'IA

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica, Alessio Butti, e l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia, Jack Markell
di R. Ec.
4 Minuti di Lettura
Sabato 10 Febbraio 2024, 15:42

L'Italia prova a muoversi sull'Intelligenza artificiale e lo sviluppo digitale con la sponda degli Stati Uniti. Ieri ha avuto luogo un incontro tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica, Alessio Butti, e l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia, Jack Markell. L'agenda dell'incontro ha posto l'accento su tematiche cruciali quali digitalizzazione, connettività e intelligenza artificiale, evidenziando il solido legame e la comune visione tra Italia e Stati Uniti nel promuovere l'avanzamento tecnologico e l'innovazione.

Intelligenza artificiale, le mosse di Italia e Stati Uniti

Un tema di particolare interesse è stata la comparazione dell'AI Act europeo con l'American Executive Order on AI. Il sottosegretario Butti e l’ambasciatore Markell hanno espresso apprezzamento reciproco per gli sforzi compiuti nel definire un quadro normativo all'avanguardia per la regolamentazione dell'intelligenza artificiale. Entrambi hanno inoltre riscontrato un terreno comune per quanto riguarda le questioni etiche e la sicurezza dell'IA sono intenzionati a portare avanti il lavoro sul processo di Hiroshima durante la presidenza italiana del G7.

L'Italia ha messo in luce i significativi passi avanti compiuti nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, evidenziando come queste iniziative non solo migliorino l'efficienza e l'accessibilità dei servizi ai cittadini, ma rappresentino anche un modello di riferimento per la collaborazione internazionale in ambito digitale.

Lo sviluppo digitale

L'incontro tra il sottosegretario Butti e l'Ambasciatore Markell conferma l'impegno congiunto verso la promozione dell'innovazione tecnologica e lo sviluppo digitale. Le discussioni hanno ribadito la volontà di entrambe le nazioni di esplorare nuove opportunità di collaborazione, aprendo tavoli di confronto su temi di mutuo interesse e rafforzando il dialogo su iniziative comuni in ambito digitale.

Si è parlato anche della possibilità di valutare strategie volte a incentivare l'insediamento in Italia delle imprese statunitensi attive nel campo digitale, mettendo in risalto le potenzialità offerte dal contesto italiano emerse anche nel corso dell’evento ComoLake, che vedrà la sua seconda edizione il prossimo ottobre. Questo incontro ha segnato un momento importante di scambio e di dialogo, riaffermando il forte legame tra Italia e Stati Uniti e la comune determinazione nel promuovere un futuro digitale inclusivo, sostenibile e all'avanguardia.

IA, la crescita del mercato italiano

Il mercato italiano è già in fermento, con un giro d’affari che arriverà nel 2024 a 2,6 miliardi (6,6 nel 2027) e una previsione di circa 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro che potrebbero essere creati nei prossimi dieci anni in nove macro-settori (tra altamente tecnologici e quelli legati a servizi e cura). Il tutto in un contesto globale in cui, nei prossimi tre anni, l’82% delle grandi aziende (e il 70% dei ceo italiani) prevede un impatto positivo dell’AI sul proprio business e il 36% investirà almeno 1 milione di dollari a testa nell’intelligenza artificiale generativa.

A prevederlo sono diversi report di Kearney, Ey, Accenture, Tim e Intesa Sanpaolo.

I nuovi investimenti

Il mercato italiano dell’IA al momento è sostenuto principalmente dagli investimenti dei comparti finance, telecomunicazioni e IT, manifattura e retail. Ma il governo punta a stimolarne di nuovi. Entro metà 2024 arriverà un decreto del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che darà il via libera alla Fondazione italiana sull’IA. Sarà a Torino e dovrebbe partire tra marzo e aprile con i primi 20 milioni di fondi pubblici da investire nei settori automotive e spazio. Subito dopo, con i collegati alla legge di Bilancio, arriveranno centinaia di milioni per agevolazioni ad hoc come già fatto sulla microelettronica, anche per la creazione di nuove aziende con tecnologie innovative made in Italy. 

Non solo: l’Italia lavora con Francia e Germania, con cui è attivo un apposito coordinamento. I rispettivi fondi nazionali sull’Ia verranno integrati, forse coinvolgendo anche le banche private. Poi entro giugno potrebbe arrivare una legge quadro italiana, con l’introduzione di una sorta di “bollino anti-frode” per riconoscere e valutare i contenuti realizzati dagli algoritmi, contro video e testi fake. Ma anche test tecnici e obbligo di rendicontazione per provare a fermare cyber-criminali, terroristi e minacce biologiche per la salute pubblica, sul modello americano. 

Lo scorso ottobre, poi, è stato creato dal Dipartimento per la trasformazione digitale il Comitato di coordinamento per la strategia nazionale sull’Ia, guidato dal docente di informatica dell’università della Calabria, Gianluigi Greco e formato da 14 tra i massimi esperti nel settore in Italia. Metteranno nero su bianco la strategia italiana sull’Intelligenza artificiale già a gennaio. E ancora: sempre a ottobre è nata la Commissione sull’Ia per l’informazione, con la controversa guida dell’ex presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato. Supporteranno lo sprint delle aziende, individuando opportunità e rischi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA