Ops Ubi, Cattolica prende tempo e si prepara a lasciare il patto Car

Ops Ubi, Cattolica prende tempo e si prepara a lasciare il patto Car
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Venerdì 10 Luglio 2020, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 13:04

Sul muro dell'opposizione all'Ops sul capitale di Ubi Banca lanciata da Intesa Sanpaolo, inizialmente compatto attorno al Car - il patto di consultazione cui fa capo il 18,7% dell'istituto - si intravede una nuova crepa. Dopo le riflessioni sul da farsi che da una settimana vedono impegnati i cda delle fondazioni del Monte di Lombardia (Fbml) e della CariCuneo (Crc), ieri si è appreso che anche Cattolica Assicurazioni ha avviato una propria riflessione sulla proposta. Partner di Ubi nella bancassurance, sia pure con un accordo a scadenza, il gruppo veronese di recente aveva raddoppiato la propria partecipazione nel capitale di Ubi decidendo di apportare al Car il suo 1%. Ebbene, secondo alcune indiscrezioni un paio di giorni fa il cda di Cattolica avrebbe deciso, come primo passo, di abbandonare il patto di consultazione per avere mani libere quando tra qualche giorno si tratterà di aderire o meno all'offerta di scambio. C'è altro. Sembra che anche le diocesi di Brescia e Milano, storicamente vicine ai vertici di Ubi Banca, starebbe maturando un'opinione favorevole alla proposta dell'istituto guidato da Carlo Messina. Se a tutto ciò si aggiunge che l'imprenditore bresciano Giuseppe Lucchini, azionista storico di Ubi, già da settimane ha deciso di sposare la causa di Intesa, la tenuta del muro dei «no» ora sembra correre qualche serio rischio.
Non dovremo attendere molto per capire quanto queste crepe possono trasformarsi in frattura oppure essere ricomposte. Ancor prima del 28 luglio, giorno di chiusura dell'Ops, già la prossima settimana si potrebbero infatti delineare più chiaramente le posizioni dei soci Crc e Fbml, rese edotte dal parere che si appresta a fornire l'advisor SocGen che ieri ha intrattenuto per tre ore il cda di Fbml proprio sul tema dell'Ops rinviando a una nuova riunione convocata per la prossima settimana.

L'AGGIORNAMENTO AL CDA
A proposito di Ops, al termine del quarto giorno di adesione, il totale delle azioni apportate all'offerta rappresentano lo 0,788% del capitale Ubi, mentre in Borsa il titolo Intesa Sanpaolo ha chiuso a 1,73 euro (-1,8%) e l'azione Ubi a 3,04 euro (-2,3%) a fronte di un indice generale sceso di quasi il 2%.
Intanto ieri si è riunito il cda di Intesa per l'informativa ai consiglieri del ceo Messina dopo la bocciatura dell'Ops (perché giudicata «incongrua e non concordata») ad opera del vertice di Ubi. A differenza di quanto vorrebbero alcune indiscrezioni, durante il resoconto del ceo non si sarebbe fatto alcun cenno a eventuali ritocchi verso l'alto del prezzo offerto. Nonostante gli analisti di Cheuvreux non escludano la possibilità - peraltro contro l'opinione di quelli di BofA - va ricordato che Messina ha invece sempre escluso ogni intervento migliorativo, giudicando la proposta di Intesa adeguata e rispettosa dei valori in campo. In ogni caso, mosse di questo genere vengono generalmente relegate alle battute finali di un'offerta e non quando la partita per il 66,7% del capitale, l'obiettivo ottimale per Intesa, è ancora tutta da giocare. Bisogna aggiungere che una qualunque decisione diversa, resta comunque subordinata alla delibera dell'Antitrust sulla procedibilità dell'offerta di scambio.
O.D.P.
 

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