Frosinone, via alla corsa per le Europee: cinque ciociari candidati. Nuovo esame per i partiti

Frosinone, via alla corsa per le Europee: cinque ciociari candidati. Nuovo esame per i partiti
di Stefano De Angelis
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Domenica 12 Maggio 2024, 11:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 22:32

 

È una sfida politica attesa per capire se e cosa è cambiato in Ciociaria dalle Politiche del 2022 e dalle Regionali dell'anno successivo, che hanno incoronato il centrodestra e consegnato lo scettro a Fratelli d'Italia. Per partiti e schieramenti è un nuovo esame per testare il gradimento degli elettori e poi avviare le analisi. L'8 e 9 giugno, infatti, si voterà anche per il rinnovo del Parlamento europeo. Il sistema è quello proporzionale con lo sbarramento al 4 per cento: 15 i seggi da attribuire sui 76 spettanti all'Italia.

Nella circoscrizione Centro, che comprende Lazio, Toscana, Umbria e Marche, sono cinque i ciociari che puntano a un banco nell'aula di Strasburgo: tre espressione del centrodestra e due del centrosinistra.

Si tratta di Mario Abbruzzese (Lega), ex presidente del Consiglio regionale e candidato per uno scranno a Montecitorio nel 2018; Rossella Chiusaroli, segretario provinciale di Forza Italia; Luciano Conte (Alleanza Verdi Sinistra), consigliere comunale di Sora; Giuseppina Bonaviri (da indipendente indicata dal Partito socialista nel raggruppamento "Stati Uniti d'Europa"), in passato già in campo per la fascia tricolore del capoluogo. Insieme a loro, ma nelle file di un'altra forza politica, sarà della partita anche l'eurodeputata uscente Maria Veronica Rossi. A fine aprile ha lasciato il Carroccio aderendo al partito della premier Meloni: ora tenta l'ingresso in Europa dalla porta principale, dal momento che nel 2019 era risultata prima dei non eletti con la Lega. Allora, infatti, non erano bastate oltre 23mila preferenze personali (più di 12mila soltanto in Ciociaria) nella maxi circoscrizione interregionale per centrare l'elezione. Nel 2023 poi è subentrata alla dimissionaria Baldassarre, nominata nell'Esecutivo della Pisana a guida Rocca.

Una delle curiosità è legata al Partito democratico: non schiera alcun rappresentante ciociaro ai blocchi di partenza per la corsa all'Europarlamento, con i dem che cercheranno di convogliare, secondo le indicazioni della segreteria regionale, i consensi sulla leader nazionale, Schlein, e sull'ex governatore Zingaretti.

In provincia saranno 504 le sezioni allestite nei 91 comuni (in 36 si andrà alle urne anche per le amministrative). Una tornata molto attesa dai gruppi politici perché importante e altamente indicativa per conoscere la geografia del voto. Il risultato, infatti, assumerà un valore di test nelle singole forze e nelle coalizioni e le percentuali potrebbero delineare nuovi scenari e futuri assetti sul fronte delle correnti e dei rapporti di forza tra alleati.
Ma come era finita cinque anni fa? In Ciociaria il primo partito era risultato quello della Lega con il 40,35 per cento. Sul secondo gradino del podio era salito il M5S (18,57%), mentre sul terzo il Pd (16,08%). Fratelli d'Italia aveva raccolto l'8,90%, Forza Italia l'8,13%. Ma da allora tante cose, sul piano dei numeri, sono profondamente cambiate.

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