Michael Boschetto ucciso dal vicino, l’allarme inascoltato: «Era pericoloso e armato di coltello»

Il 34enne era appena uscito da una comunità di recupero. Ha seminato il panico nel paese e poi ha commesso l’omicidio

Michael Boschetto ucciso dal vicino, l’allarme inascoltato: «Era pericoloso e armato di coltello»
di Marina Lucchin
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Domenica 28 Aprile 2024, 07:15

Uscito da qualche giorno dalla comunità di recupero per tossicodipendenti, un 34enne, ieri all’alba, ha assassinato il suo dirimpettaio, vecchio amico d’infanzia, con una coltellata al torace. A trovare il corpo di Michael Boschetto, che avrebbe compiuto 32 anni il 5 maggio, è stata la fidanzata. Era riverso nel cortile condominiale su cui si affaccia la loro casa a Villafranca Padovana. Il presunto assassino è stato bloccato da un poliziotto della Digos della questura di Padova, che abita nello stesso stabile del 34enne, Giacomo Friso. Sentendo l’abbaiare dei cani, l’ispettore si era affacciato alla finestra e aveva visto il vicino accovacciato dietro a una siepe e poi scappare. Quando ha scorto, poi, i carabinieri e il cadavere di Boschetto, ha collegato il fatto con la fuga di Friso e ha avuto l’intuizione di cosa potesse essere successo. Si è messo sulle tracce dell’uomo e quando lo ha trovato, è riuscito a farsi dire cos’aveva fatto e, a quel punto, lo ha immobilizzato con le corde di uno stendino per i panni, in attesa dell’arrivo dei carabinieri che hanno quindi proceduto al fermo per omicidio volontario. Confuso e agitato non ha saputo spiegare cosa l’abbia portato a uccidere l’amico d’infanzia.

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Escalation di follia

Ma il delitto non è stato che il culmine di tre giorni di follie e violenza: il 34enne aveva scatenato il panico tra Villafranca Padovana e la vicina Camisano, in provincia di Vicenza.

Nella notte tra mercoledì e giovedì aveva aggredito un avventore del bar del paese, poco dopo l’orario di chiusura, scaraventandolo a terra e cercando poi di strangolarlo senza alcun motivo. Giovedì ha dato in escandescenze in un locale di Camisano: sono dovuti intervenire 6 carabinieri per bloccarlo, vista la stazza e l’esagitazione. Alla fine è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e portato in ambulanza in ospedale, dato lo stato di alterazione. Ma già il giorno successivo era tornato alla carica a Villafranca. Vari clienti del bar hanno raccontato di averlo visto brandire il coltello, minacciando altri avventori.

Quali siano state le cause scatenanti dell’omicidio dell’altra notte, non è ancora chiaro. Quel che è certo è che Friso era uscito da una decina di giorni da una comunità di recupero del vicentino, dove si era rifugiato nel 2022 per liberarsi dalla schiavitù della droga. Rimasto molto giovane senza genitori, era finito nel tunnel del crack. Poi, qualche giorno fa, la decisione di tornare nell’abitazione che gli aveva lasciato la nonna, di fronte a quella di Boschetto, in via Gomiero. La vittima 10 anni fa aveva avuto un problema con la giustizia: era stato arrestato per possesso di droga. Un capitolo della sua vita che però si era concluso e ora faceva due lavori contemporaneamente pur di sistemare casa.

È solo una supposizione degli investigatori, ma potrebbe essere questo il motivo dell’incontro tra i due. Friso, preso da una crisi d’astinenza potrebbe aver pensato che Boschetto potesse aiutarlo a recuperare della droga, non sapendo, visti gli anni di assenza da Villafranca, che l’amico era uscito da quel brutto giro. E così, all’alba, si è presentato alla porta del 31enne. Poi la situazione è precipitata: ne è nata una zuffa che si è conclusa con una coltellata al torace. Boschetto è morto praticamente subito. La fidanzata ha provato a chiamarlo dalle 5 di mattina, finito il suo turno di lavoro in un bar di Abano Terme. Visto che l’uomo non le rispondeva, si è precipitata a casa sua, temendo fosse successo qualcosa. E proprio nel cortile condominiale ha trovato il corpo, ormai senza vita, del compagno. Sconvolta, ha allertato i carabinieri. Un delitto che ha sconvolto l’intero paese, specie per i precedenti tre giorni di follia dell’omicida: «Una tragedia annunciata, vagava minacciando tutti. Avrebbe potuto uccidere chiunque di noi», assicurano al bar del paese.

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