Continuando a perseguitarla nonostante fosse ai domiciliari dopo le sue denunce, aveva fatto sì che la ex si togliesse la vita, perché temeva che le violenze potessero ritornare. Suicidio avvenuto il 30 giugno. Lo stesso giorno in cui, appreso della sua morte, Razvan Birzoi, 26enne causa del gesto estremo della ragazza, scriveva di lei sul suo profilo Facebook: «Mia bellissima regina, che Dio ti faccia riposare in pace. Mi hai lasciato troppo presto, ti amerò tutta la vita, non ti dimenticherò mai, anima mia bella».
Suicida perché perseguitata dall'ex
Il 28 giugno la ragazza era andata a denunciare per stalking l'ex che aveva già fatto condannare a 11 anni per violenze sessuali ripetute, lesioni e minacce di morte.
LA STORIA
Teatro della vicenda Riesi, paese della provincia di Caltanissetta. I due erano stati legati sentimentalmente per qualche mese nel 2020. Un rapporto difficile e conflittuale sfociato in violenze sessuali e maltrattamenti. La compagna l'aveva denunciato una prima volta ottenendo la condanna in primo grado a 11 anni, poi confermata in appello. Nel frattempo l'uomo aveva avuto i domiciliari. Pochi mesi dopo - l'ultima sentenza è di aprile - la nuova denuncia: la vittima aveva raccontato di nuove minacce e ne erano seguite una inchiesta della Procura e la richiesta di aggravamento della misura della Procura generale.