Virginia Petricciuolo senza vita nel resort. «Strangolata», la pista femminicidio:​ tracce di una cena per due persone

Paestum, l’autopsia sul corpo della 57enne scoperto il 10 novembre nel villaggio turistico

Virginia Petricciuolo senza vita nel resort. «Strangolata», la pista femminicidio: tracce di una cena per due persone
di Antonio Vuolo
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 23:58

Arriva da Capaccio Paestum, nel salernitano, un altro tragico episodio di femminicidio. Lo scorso 10 novembre, era stato rinvenuto in avanzato stato di decomposizione il cadavere di una donna. L’omicidio è la pista principale seguita dagli investigatori che indagano sulla morte di Virginia Petricciuolo, 57enne originaria di Portici e residente a Napoli, trovata senza vita all’interno di un villaggio turistico in località Torre di Mare, a ridosso della fascia costiera. A rendere nota l’identità della povera 57enne napoletana erano state, nei giorni scorsi, anche alcune associazioni che, il 25 novembre, avevano manifestato in piazza in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La 57enne napoletana sarebbe stata strangolata e lasciata senza vita, in posizione supina, in camera da letto, dove poi una delle proprietarie della casa-vacanze ha fatto la macabra scoperta, insospettita dall’odore nauseabondo proveniente dall’alloggio. Le prime risultanze dell’esame autoptico, eseguito il giorno successivo al tragico ritrovamento presso l’ospedale di Battipaglia, avrebbero evidenziato la presenza di segni di soffocamento attorno al collo della 57enne, causati da una terza persona. 

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OMICIDIO

L’ipotesi è, dunque, di omicidio volontario, anche se sulle indagini condotte dal pm Katia Cardillo della Procura della Repubblica di Salerno vige il massimo riserbo.

Non si sbottonano, infatti, gli inquirenti, che stanno passando al setaccio la vita della donna per comprendere cosa sia realmente accaduto in uno degli alloggi di via Urano a Capaccio, e perché qualcuno possa aver deciso di farle del male. Un dato è certo: la vittima non era sola nella struttura ed è stata in compagnia di almeno un’altra persona. I militari dell’Arma, infatti, hanno trovato in cucina i resti di una cena consumata in due, oltre a vari elementi utili all’attività investigativa. Tra questi, anche un documento d’identità della Petricciuolo che ha reso più agevoli gli accertamenti degli investigatori, essendo praticamente il corpo della donna in avanzato stato di decomposizione, tanto da essere praticamente irriconoscibile. 

IL DECESSO

Il decesso della donna risalirebbe, infatti, a circa un mese prima del tragico ritrovamento, avvenuto in maniera del tutto fortuita da parte di una delle proprietarie degli appartamenti. I militari del Nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno, che stanno svolgendo i riscontri investigativi su delega della Procura di Salerno, hanno ascoltato in queste settimane sia i familiari della donna, che aveva tre figli nati da due distinte relazioni sentimentali, che i titolari della struttura turistica, chiusa in questo periodo dell’anno, secondo quanto riferito agli investigatori dai titolari. Al momento, non sono chiare le motivazioni della presenza della donna nella Città dei Templi, così come si sta cercando di capire se la 57enne sia giunta da sola oppure in compagnia alle porte del Cilento. È strano, infatti, che nessuno si sia accorto prima del tragico ritrovamento della presenza della vittima nella struttura. In un primo momento, a causa anche dell’avanzato stato di decomposizione del cadavere, che ha reso più complicato il lavoro degli inquirenti, i militari dell’Arma non hanno tralasciato nessuna pista, dall’abuso di sostanze alla morte naturale. Poi, le successive indagini ed i primi risultati degli accertamenti scientifici hanno reso sempre più concreta la pista della morte violenta. I primi ad entrare sul luogo del macabro ritrovamento, dopo la chiamata di una delle titolari della casa-vacanze di via Urano, sono stati i carabinieri della stazione di Capaccio Scalo e del Nucleo investigativo della compagnia di Agropoli. Sul luogo del macabro rinvenimento, lo scorso 10 novembre, anche i militari del Sis (Sezione investigative scientifiche) di Salerno, che sono rimasti per diverso tempo nell’alloggio per repertare ogni traccia utile alla risoluzione del caso. 

Intanto, i familiari e l’intera comunità di Capaccio Paestum attendono di conoscere la verità e comprendere cosa sia realmente successo in quell’appartamento a pochi passi dal mare. 

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