Gli armadietti per la scuola Leonardo da Vinci devono pagarli gli alunni, è polemica

Chi non paga resterà senza: "Così si creano disparità"

La scuola media Leonardo da Vinci
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Venerdì 10 Novembre 2023, 09:44

La scuola media Leonardo da Vinci acquisterà gli armadietti per gli alunni, necessari per il nuovo modello adottato da quest'anno che prevede la rotazione degli studenti nelle aule degli insegnanti e non il contrario come è sempre avvenuto. Una novità che ha reso necessario lo spostamento continuo dei ragazzi con tutto il carico di libri e materiale didattico. Il nuovo sistema "Dada" prevede infatti l'armadietto in dotazione per ogni alunno, per evitare tanti mini "traslochi" con relative perdite di tempo, ad ogni cambio di materia.

Il problema è che la scuola non è stata in grado di acquistare gli armadietti e ora la dirigente ha diffuso una circolare chiedendo un contributo di 24 euro per ogni alunno che intende "acquistare" l'armadietto. Chi non verserà il contributo semplicemente non avrà il proprio armadietto e dovrà continuare a trasportare zaino e libri da un'aula all'altra. Come prevedibile molti genitori stanno protestando in maniera vibrata, non solo per il contributo economico ma soprattutto per le differenze che questa scelta provocherà tra gli alunni che possono permettersi l'armadietto e quelli che resteranno senza.

Una lettera è stata già inviata alla dirigente per sollecitare una riflessione sulle conseguenze di questa novità. «La scuola - spiega una mamma - ha pubblicato, attraverso il sito, la circolare nella quale comunica alle famiglie di pagare l'armadietto (o meglio prenotarlo come un viaggio in agenzia) per il proprio figlio, attraverso un bonifico che le rappresentanti di classe devono effettuare entro la data stabilita.

Il genitore che non pagherà vedrà il proprio figlio senza armadietto. In questo modo la scuola dell'obbligo, fondata sui principi dell'inclusione, vede esclusi alunni che non versano la somma e predilige solo chi acquista».

I genitori si dicono stupiti della decisione della scuola, che potrebbe ancora tornare sui propri passi evitando di creare una distinzione tra alunni di serie A e serie B, in base unicamente alla possibilità economica. «Pensiamo anche a chi ha due o più figli nella stessa scuola - aggiunge un genitore - che dovrebbe affrontare una spesa consistente che a quanto abbiamo capito non verrà restituita, come avviene in altre scuole che chiedono una caparra a tutela di eventuali danni. Qui si tratta di un acquisto che poi andrà a beneficio degli alunni futuri? Perché di certo dopo la terza media gli alunni non si porteranno gli armadietti acquistati a casa, ma resteranno giustamente a scuola».

La richiesta alla scuola è dunque quella di provvedere a sostenere la spesa senza ulteriori aggravi sui bilanci delle famiglie, già alle prese con spese lievitate in maniera preoccupante negli ultimi anni. Ma soprattutto senza creare inutili e dannose disparità tra i ragazzi.

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