Cento salme da riesumare, i parenti lo scoprono solo a cose fatte: «E' mancata umanità»

Il Comune pubblica l'elenco sull'albo pretorio e sul posto "a caratteri minuscoli". "Per farci pagare ci scrivono, per queste cose delicate ci ignorano"

L'avviso affisso in un angolo del cimitero
di Fabrizio Scarfò
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Martedì 23 Aprile 2024, 00:10

«Quando mia madre non ha trovato papà al suo posto è rimasta mortificata. Siamo nell'epoca dei social, in cui tutto viene comunicato in maniera digitale: eppure, per una cosa così delicata, hanno deciso di affidarsi all'ordinanza pubblicata sull'albo pretorio, oltre ad affiggere in una posizione poco visibile un cartello a caratteri minuscoli».

È quanto denunciato da uno dei parenti dei circa cento defunti le cui salme sono state esumate nei giorni scorsi all'interno del cimitero di Sabaudia, alcuni dei quali lamentano di averlo scoperto solamente una volta andati a trovare i propri cari. A partire dall'8 aprile, infatti, l’amministrazione ha proceduto all'esumazione del secondo campo a terra, secondo quanto disposto da un'ordinanza sindacale.

I resti dei defunti sono stati collocati all'interno di apposite cassettine, all’interno del cimitero, in attesa della successiva tumulazione. Per comunicarlo, oltre all'ordinanza pubblicata sull'albo pretorio on line, è stato affisso un cartello all’interno della struttura di via del Cimitero.

A scatenare le ire dei parenti sono state proprio le due modalità con cui si è scelto di diffondere la notizia. «Qualcuno lo ha saputo da altre persone grazie al passaparola, mentre altri lo hanno scoperto solo una volta al cimitero.

Tra l'altro, il cartello non era visibile – ci hanno detto “per tutelare la privacy dei defunti” – e soprattutto era scritto con caratteri molto, molto piccoli, davvero poco leggibili per le persone più anziane» lamenta una donna.

«Eppure, i servizi cimiteriali spediscono con molta puntualità i bollettini per i pagamenti: non si poteva utilizzare lo stesso metodo anche per una questione così delicata? Sono le modalità di comunicazione che contestiamo, la poca umanità dimostrata nel gestire la faccenda. Quando anni fa esumarono mio nonno siamo stati chiamati al telefono per poter assistere alle operazioni, sebbene da lontano: mi sarebbe piaciuto fare lo stesso anche con mio padre, e non scoprilo da una parente che ci ha comunicato la notizia. Quando mia madre si è recata al cimitero era già troppo tardi: avevano tolto tutto e abbiamo trovato papà dentro una cassettina. Ho passato la notte a piangere: non è stato dimostrato un briciolo di umanità. Si poteva agire in modo diverso. Basti pensare che i parenti di alcuni defunti esumati vivono all’estero, e dubito che in questi giorni abbiano aperto l’albo pretorio. Quale sarà la loro reazione una volta che al cimitero non troveranno più i loro cari?».

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