Latina, falsi titoli universitari per insegnare: in 38 via dalle graduatorie (e licenziati)

L'Ufficio scolastico provinciale sta pubblicando in questi giorni numerosi decreti di esclusione - finora sono stati 38 - ma rischiano di essere molti, ma molti di più

Latina, falsi titoli universitari per insegnare: in 38 via dalle graduatorie (e licenziati)
di Francesca Balestrieri e Vittorio Buongiorno
4 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Marzo 2024, 06:30

LATINA Terremoto nelle graduatorie per le supplenze e per il sostegno valide per il biennio 2022/2024 nella provincia di Latina. L'Ufficio scolastico provinciale sta pubblicando in questi giorni numerosi decreti di esclusione - finora sono stati 38 - ma rischiano di essere molti, ma molti di più. Il motivo? Durante le verifiche si è scoperto che ci sono docenti, che hanno preso servizio a settembre scorso, ma che non avevano i titoli.
O meglio, li avevano sulla carta: li avevano falsificati. C'è chi ha dichiarato di essere in possesso della specializzazione per le attività di sostegno conseguita presso alcune università. Ma non era vero. Altri hanno perfino falsificato il titolo di scuola superiore, scrivendo sulla propria scheda di essersi diplomati in istituti magistrali, violando così i criteri ritenuti necessari per accedere all'insegnamento.

LE VERIFICHE

«È solo l'inizio», dicono all'Ufficio scolastico provinciale di Latina.

Gli accertamenti stanno proseguendo e ci si aspetta che il fenomeno sia ancora più esteso. La prassi vuole che le verifiche vengano avviate dalle scuole dove prende servizio il docente, l'ufficio scolastico interviene in seconda battuta, nel momento in cui emergono situazioni che hanno bisogno di approfondimento. E così si è scoperta la magagna. Ieri sull'Albo pretorio dell'Usp di Latina sono state pubblicate 7 esclusioni dalla graduatoria, contando quelle dei giorni precedenti si arriva a 38. Le prime già a dicembre dello scorso anno.

Tutti docenti esclusi non erano in possesso dei requisiti «per l'ammissione alle rispettive classi di concorso, con particolare riferimento ai titoli di accesso». E c'è anche chi ha falsificato i titoli stessi dichiarando di essersi specializzato in alcune università. In sedici casi, in particolare, è stata la Link Campus University a comunicare all'Ufficio scolastico provinciale che «i nominativi risultano assenti dai nostri archivi, in particolare non hanno mai presentato domanda di partecipazione al concorso, né tantomeno hanno conseguito il titolo di specializzazione presso il nostro Ateneo».

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In un altro caso non è risultato «abilitante il presunto titolo esibito dai richiedenti». Era stato infatti allegato alla domanda un documento che attestava la frequenza in un ateneo di Cipro. E, si legge nel decreto, «non è dimostrato che i possessori di tale titolo abilitante possano insegnare sostegno nelle scuole e in quale grado delle medesime; non risulta titolo accademico di specializzazione post lauream, in quanto non è dimostrato in alcun modo che provenga da Istituzione di formazione superiore riconosciuta nello Stato di Cipro legittimata a rilasciare titoli ufficiali con valore legale a Cipro e non è dimostrato che i possessori di tale titolo di specializzazione possano insegnare sostegno nelle scuole e in quale grado delle medesime». Nella maggior parte dei casi, i docenti che hanno falsificato i propri titoli erano in servizio e sono stati esclusi, dunque licenziati. Al momento non sembra che verrà loro richiesto di restituire i soldi guadagnati, perché hanno comunque prestato un servizio, ma i decreti specificano che «è annullata l'assegnazione di incarico a tempo determinato, e che il servizio prestato è da considerarsi ai soli fini economici e non giuridici».

LE CONSEGUENZE

Dunque non vale per il punteggio. Ma questo appare superfluo perché l'Ufficio scolastico ha già annunciato che al termine delle verifiche partiranno tutte insieme le denunce penali nei confronti di tutti gli esclusi. E a quel punto quelli che hanno falsificato la documentazione, in caso di condanna, saranno comunque esclusi da graduatorie future. Ovviamente i docenti avranno la possibilità di impugnare il provvedimento per dimostrare di avere le carte in regola. Nel frattempo i controlli proseguono. L'ufficio scolastico provinciale è in attesa delle risposte da parte di tutti gli altri atenei a cui è stata fatta richiesta di controlli sui titoli esibiti.

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