Cile, 99 morti per gli incendi: danni a migliaia di case, scatta il coprifuoco. Dichiarato lo stato di emergenza

Il presidente cileno Gabriel Boric ha annunciato due giorni di lutto nazionale

Cile, 99 morti per gli incendi: danni a migliaia di case, scatta il coprifuoco. Dichiarato lo stato di emergenza
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Domenica 4 Febbraio 2024, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 06:55

Il Cile è sconvolto da una devastante emergenza incendi. Con il passare delle ore i roghi nella regione di Valparaíso si sono trasformati in una tragedia, con oltre 90 morti, 1.300 abitazioni distrutte o danneggiate dalle fiamme e 46.000 ettari di vegetazione e boschi andati in fumo. Il presidente Gabriel Boric, che venerdì aveva già dichiarato lo stato di catastrofe, ha ammesso dopo aver visitato le zone più colpite (Viña del Mar, Quilpué, Villa Alemana y Limache) che il più recente bilancio di 64 morti «è provvisorio», perché «riguarda solo le persone inserite in una lista di riconoscimento ufficiale del servizio medico legale». 

 

«Il numero delle vittime è destinato a crescere», ha spiegato Boric, che si è scagliato contro le persone che «operano cinicamente per provocare un massacro come questo», assicurando che «li troveremo e faremo pesare su di loro tutto il peso della legge».

Poi ha annunciato di aver decretato due giorni di lutto nazionale chiedendo alla popolazione di stringersi ai parenti delle vittime fatali. In linea con le dichiarazioni di Boric, anche la ministra dell'Interno Carolina Tohá, ha detto che è certa una componente dolosa per le fiamme, tanto che la Procura di Valparaíso ha aperto una inchiesta al fine di confermare gli indizi esistenti di intenzionalità per almeno quattro incendi. «Siamo di fronte alla più grande tragedia che abbiamo subito in Cile dal terremoto e dallo tsunami del 27 febbraio 2010», ha sottolineato Boric, prima di lasciare la città di Quilpué.

La tragedia

Dramma nel dramma, famigliari di persone morte nella città di Viña del Mar si sono lamentati con i media mostrando una decina di cadaveri che non sono stati recuperati dai soccorritori, e che devono essere permanentemente sorvegliati per proteggerli dagli attacchi di cani randagi. Inoltre molti cittadini hanno denunciato casi di furti compiuti da «sciacalli» in case abbandonate, per cui il governatore di Valparaíso, Rodrigo Mundaca, ha assicurato che sarà introdotto un coprifuoco notturno nelle zone più vulnerabili. Per queste e altre situazioni, il lavoro dei vigili del fuoco e delle squadre speciali cilene è immane, perché riguarda le devastazioni causate dai 43 roghi sviluppatisi in diverse zone, che continuano ad espandersi per le alte temperature dell'estate australe, e per le propizie condizioni meteorologiche.

L'intero governo cileno è mobilitato per contribuire a far fronte all'emergenza, e la ministra della Difesa Maya Fernández ha ordinato, in coordinamento con gli Interni, il dispiegamento di 1.311 militari dei tre rami delle Forze armate. Mentre il titolare degli Esteri, Alberto van Klaveren, ha reso noto che il Cile «si sta rivolgendo alla comunità internazionale per avere aiuti», precisando che «ci stiamo coordinando per trasmettere le nostre esigenze specifiche». Il dramma che sta vivendo la popolazione è stato ricordato anche da papa Francesco, che all'Angelus ha invitato i fedeli a «pregare anche per i morti e i feriti dei devastanti incendi che hanno colpito il centro del Cile».

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