MEDIO ORIENTE

Israele lancia l'ultimatum a Hamas: «Accordo in una settimana o entriamo a Rafah». Proteste pro-Palestina, 57 arresti a New York

Le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente

Proteste pro-Gaza in tutto il mondo: annullato il convegno su Israele a Milano, studenti evacuati a Parigi

Casa Bianca, da Israele ancora nessun piano su Rafah

Gli Stati Uniti non hanno visto alcun «piano globale» riguardo l'operazione militare annunciata da Israele a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha indicano la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, durante un briefing con la stampa. Washington è stata «chiara» riguardo alle sue preoccupazioni per i piani israeliani e sottolinea l'importanza di proteggere la vita degli 1,5 milioni di abitanti di Rafah «innocenti», ha aggiunto la portavoce, insistendo sul fatto che gli Stati Uniti vogliono che continuino i colloqui sulla questione con Israele, auspicabilmente di persona.

Media, Israele consegna a Usa piano evacuazione Rafah

L'esercito israeliano ha informato le ong umanitarie che operano sul posto e l'Amministrazione Biden di un piano per iniziare a evacuare i palestinesi che vivono a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in vista dell'avvio dell'operazione militare. Lo riporta Politico, citando un funzionario statunitense e altre due persone a conoscenza della situazione, secondo i quali i civili verrebbero evacuati ad al-Mawasi, una piccola striscia di terra nel sud della Striscia. Questa settimana le Idf hanno inviato una mappa dell'area alle ong, una copia della quale è stata visionata da Politico. L'esercito israeliano ha annunciato che l'operazione a Rafah inizierà «presto», ma non ha fornito una data specifica. Il funzionario americano citato da Politico ha avvertito che questo non è il piano «finale» delle Idf, ma piuttosto «una delle loro ultime riflessioni». Un secondo funzionario statunitense ha affermato che l'Amministrazione Biden non è a conoscenza di alcuna invasione imminente e che sta ancora aspettando maggiori dettagli da Israele su come far uscire i civili di Rafah.

Media, Israele e Hezbollah vicino ad accordo

Israele e Hezbollah sono vicini al raggiungimento di un accordo che vedrebbe il gruppo di miliziani sciiti ritirarsi dal confine settentrionale di Israele e consentire ai civili israeliani di tornare nelle loro case nelle comunità settentrionali evacuate a ottobre. A riferirne è l'emittente israeliana Channel 12 citata dal Times of Israel. L'accordo sul tavolo è stato mediato dagli Stati Uniti ed è simile alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha posto fine alla guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah e ha stabilito il ritiro di Hezbollah dal confine a nord del fiume Litani. L'accordo mediato dall'inviato degli Stati Uniti Amos Hochstein richiederà che venga prima raggiunto un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas che riporti la calma a Gaza.

Proteste anti-Israele, 57 arresti a New York

Ancora studenti e dimostranti pro-Palestina arrestati negli Stati Uniti. La polizia di New York ha reso noto di aver arrestato finora oggi 57 persone, nelle operazioni di sgombro condotte alle New York University, dove sono state fermate 13 persone, e alla New School, dove ne sono state fermate 44. «Abbiamo dato loro molteplici possibilità di andarsene», ha detto alla Cnn un portavoce della polizia, giustificando l'azione per sgombrare l'accampamento alla New School, un'università privata di New York, e sottolineando che le persone che sono rimaste «volevano essere arrestate».

A Princeton sciopero della fame pro Gaza

Un gruppo di studenti di Princeton hanno cominciato uno sciopero della fame in segno di solidarieta' con i palestinesi di Gaza. Gli studenti appartenenti al gruppo Princeton Israeli Apartheid Divest chiedeono all'ateneo Ivy League del New Jersey di ritirare gli investimenti da societa' che indirettamente aiutano le azioni militari di Israele a Gaza. 

Hamas: Netanyahu mira a far fallire le chance di tregua

Un leader di Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di moltiplicare le sue dichiarazioni ai media allo scopo di sabotare gli sforzi per ottenere una tregua. Il membro dell'ufficio politico di Hamas, Hossam Badran, ha dichiarato all'Afp che i suoi negoziatori stanno attualmente discutendo, a livello interno e con altri gruppi armati palestinesi, la proposta di tregua trasmessa alla fine di aprile, prima di tornare al Cairo, dove si svolgeranno i negoziati indiretti con Israele. I mediatori - Egitto, Qatar, Stati Uniti - aspettano ancora al Cairo la risposta di Hamas a questa offerta di tregua. 

Israele a Hamas: intesa in una settimana o entriamo a Rafah

L'Israele ha notificato ad Hamas che se non si raggiunge un accordo entro una settimana, comincerà l'operazione a Rafah. Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti egiziane. L'indiscrezione è stata ripresa anche da Haaretz.

Al Jazeera: 7 morti in raid notturno a Rafah, 4 bambini

Un attacco aereo notturno su una casa nel nord di Rafah ha causato 7 vittime, di cui 4 bambini. Lo riferisce Al Jazeera. Anche a Rafah est l'emittente qatarina parla di «un aumento degli attacchi aerei e dei bombardamenti di artiglieria». Gli attacchi militari israeliani si sono intensificati anche in alcune parti del nord di Gaza, come il quartiere di Sheikh Ijlin, così come nel centro della Striscia, dove testimoni oculari affermano che vi è un «costante intenso bombardamento di artiglieria», sostiene Al Jazeera

Organizzatore: non potevamo che annullare il convegno in Statale

Non c'era altra scelta che annullare il convegno su Israele in programma il 7 maggio all'università Statale di Milano, secondo gli organizzatori: «Non potevamo fare diversamente», ha sottolineato Alessandro Litta Modignani dell'associazione 'Pro Israele' che aveva organizzato l'evento insieme all'associazione Italia-Israele di Savona. «La questura ha fatto sapere all'università che l'appuntamento da alto rischio era stato riqualificato a rischio altissimo e hanno detto che nel pomeriggio bisognava chiudere l'università per l'incolumità degli studenti e che lì si erano dati appuntamento centri sociali di tutto il Nord Italia», ha detto all'ANSA. «Noi dobbiamo garantire l'incolumità di tutti i partecipanti e anche evitare eventuali aggressioni alle forze dell'ordine: quindi di fronte alla evidente minaccia di violenza non abbiamo potuto fare altro, E questa - ha osservato - è una sconfitta della democrazia».

Statale: mai chiesto cancellare convegno ma di farlo online

L'università degli Studi Milano ha saputo «unicamente dagli organi di informazione» che il convegno su Israele previsto il 7 maggio era stato annullato.

L'associazione Italia Israele di Savona, fanno sapere dall'ateneo, non ha risposto alla proposta fatta ieri dal rettore Elio Franzini di tenere l'incontro online. L'interlocuzione con la Digos ha fornito «elementi utili alla valutazione generale» ma non è arrivata dalla Questura la richiesta di tenere il convegno via web: «Lo si vuole ribadire con fermezza, la decisione di tenere il convegno on line è stata presa direttamente dal rettore Elio Franzini».

Parigi: fermezza totale sulle occupazioni all'università

Dopo la nuova evacuazione della facoltà di Sciences Po a Parigi, questa mattina, il governo francese fa sapere che su questo punto «la fermezza è totale e continuerà ad esserlo». Secondo le testimonianze, molti poliziotti e gendarmi si erano posizionati già da questa mattina attorno alla facoltà, da ieri sera nuovamente occupata da studenti sostenitori della causa palestinese. Verso le 11:30, gli agenti sono entrati nell'edificio, dove si sono trovati di fronte un gruppo di studenti, seduti, che gridavano «Israele assassini, Sciences Po complici». Dopo alcuni minuti di confronto, le forze di polizia hanno cominciato ad evacuare.

Parigi, la polizia evacua di nuovo Sciences Po

La polizia è intervenuta questa mattina a Sciences Po, a Parigi, per evacuare alcune decine di studenti filopalestinesi che da ieri sera occupano i locali della facoltà. Secondo studenti all'interno, che hanno comunicato con i media, sono una cinquantina gli studenti ancora presenti nei locali della rue Saint-Guillaume. Dopo aver sgomberato la settimana scorsa in seguito a un accordo con la presidenza di Sciences Po, gli studenti sono tornati ad occupare la facoltà ieri, insoddisfatti per i risultati della tavola rotonda con il consiglio di facoltà sulle partnership universitarie con istituti israeliani.

Annullato convegno alla Statale, Nahum: pericoloso essere ebrei

«Stai diventando pericoloso essere ebrei in Italia, il clima è diventato intollerabile», secondo Daniele Nahum, membro della comunità ebraica e consigliere comunale milanese che è uscito dal Pd in protesta per l'uso della parola genocidio per quanto accade a Gaza. Nahum ha commentato con l'ANSA la decisione degli organizzatori di cancellare di un convegno su Israele in programma all'università Statale di Milano il 7 maggio, a sette mesi dagli attacchi del 7 ottobre. «Ci sono pulsioni degli studenti contro Israele per il boicottaggio che invece non dicono nulla sull'Iran che l'anno scorso ha mandato a morte 853 persone. C'è un antisemitismo neanche più tanto mascherato». Esempio sono il fatto che i giornalisti David Parenzo e Maurizio Molinari «non vengano fatti intervenire in università non per le loro idee ma perché sono ebrei», e ancora le tensioni in piazza il 25 aprile con un manifestante che sfilava con la brigata ebraica ferito. E in questa situazione «le istituzioni universitarie - ha osservato - dovrebbero intervenire in maniera più decisa». «E' un clima preoccupante. Speriamo non ci scappi il morto» ha aggiunto Nahum, ora candidato alle europee nella lista di Azione Siamo Europei, che ha organizzato una manifestazione contro l'antisemitismo in piazza Duomo domenica prossima. «C'è un clima pessimo ma - ha concluso - di certo non ci facciamo intimidire. Non bisogna avere paura: il rischio è che peggiori la situazione».

Proteste filo-palestinesi nelle università australiane

Anche in Australia manifestazioni filo-palestinesi si sono diffuse nei campus universitari di tutto il paese, con alcuni tafferugli con manifestanti filo-israeliani a Sydney. Lo riportano i media internazionali. Nelle ultime due settimane gli studenti hanno allestito accampamenti nelle università delle principali città australiane per protestare contro l'offensiva israeliana a Gaza . Come negli Usa, gli studenti chiedono che le università rompano tutti i legami accademici con Israele e interrompano i partenariati di ricerca con i produttori di armi. Al momento non sono stati effettuati arresti. Oggi centinaia di manifestanti filo-palestinesi si sono affrontati con una contro-protesta a sostegno di Israele presso l' Università di Sydney, la più antica università australiana. L'Australian Broadcasting Corp (ABC) ha riferito di una rissa tra i gruppi. I sostenitori di entrambe le parti hanno successivamente fatto marcia indietro a causa della forte presenza di sicurezza.

Media: Hamas sarebbe contrario ad accordo

I mediatori di Egitto e Qatar, coinvolti nei negoziati per l'accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti dall'attacco del 7 ottobre nella Striscia di Gaza, hanno concesso ad Hamas più tempo per rispondere all'ultima proposta, ritenendo che dal movimento potrebbe arrivare un secco 'no'. E' quanto scrive il giornale libanese Al Akhbar, secondo cui i mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti hanno ricevuto «indicazioni certe» sul fatto che al momento la posizione di Hamas è «negativa». Per questo, si legge in un articolo pubblicato dopo le indiscrezioni secondo cui la risposta del gruppo era attesa entro ieri sera, sono stati «riavviati i contatti tra Egitto, Israele e Stati Uniti» con l'obiettivo di «evitare il fallimento dei negoziati»

Morto un ostaggio, il corpo portato a Gaza il 7 ottobre

Il kibbutz di Beeri ha reso noto che l'ostaggio Dror Or, 49 anni, rapito da Hamas con due figli, è stato assassinato il 7 ottobre e il suo corpo è stato portato a Gaza dove si trova tuttora. I figli Alma e Noam sono stati rilasciati dopo 50 giorni di prigionia nella Striscia. La madre dei due ragazzi è stata uccisa il 7 ottobre nel kibbutz.

Continuano le proteste di migliaia di studenti in tutto il mondo contro il conflitto in Medio Oriente. A Gaza la situazione è drammatica e sembra allontanarsi sempre di più l'accordo tra Iraele e Hamas su una possibile tregua.

© RIPRODUZIONE RISERVATA