Il piano di pace chiede il ritiro delle milizie straniere dalla Libia, un riferimento implicito ai combattenti inviati dalla Turchia in sostegno delle forze del governo di concordia nazionale di Tripoli. «L’iniziativa per la Libia mira a porre fine alle ostilità, include il ritiro delle forze straniere e il disarmo dei gruppi», ha sottolineato Al-Sisi.
Secondo il capo di Stato egiziano, l’iniziativa implica anche la pari rappresentanza delle tre regioni nel consiglio presidenziale, l’unificazione delle istituzioni statali libiche e l’adozione di una dichiarazione costituzionale. Il Cairo sostiene l’accordo per la tregua dalle 6 dell’8 giugno, ha aggiunto al-Sisi, rilevando che l’iniziativa richiede anche il rispetto di tutti gli sforzi internazionali.
Dopo il rovesciamento e l’assassinio del leader libico Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia ha praticamente smesso di essere un unico Stato. Nel Paese esistono di fatto 2 Stati. Il parlamento eletto dal popolo si trova in Cirenaica (est del Paese), mentre ad ovest, nella capitale Tripoli, è in carica il governo d’accordo nazionale, guidato dal premier Fayez al-Sarraj.
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